Giro di vite sui locali di Bergamo
«Tante segnalazioni delle famiglie»

Da giugno 50 controlli amministrativi sugli esercizi grazie anche alla maggiore presenza di agenti. Maurizio Auriemma: «Non è una lotta alle discoteche».

«L’attività di attenzione e controllo sul territorio c’è sempre stata, i provvedimenti venivano presi anche prima del mio arrivo. Certo ora c’è una maggiore presenza di forze e un numero maggiore di segnalazioni da parte degli avventori, soprattutto da parte delle famiglie dei ragazzi più giovani». Non è una «crociata» personale contro i locali e le discoteche, spiega il questore Maurizio Auriemma, ma quella che lui non ama definire un «giro di vite» o una «stretta», bensì semplice attività di verifica sul territorio, ha portato gli agenti della Questura a un nuovo giro di controlli nelle notti più o meno brave dei locali bergamaschi, obiettivo la verifica sulla regolarità amministrativa di sette esercizi pubblici della città.

Dopo i provvedimenti che hanno limitato l’attività delle discoteche Setai a Orio al Serio (tre mesi) e del Costez a Telgate (una settimana), l’ultimo giro di controlli ha permesso agli agenti delle volanti di rintracciare due cittadini albanesi durante una verifica al locale «La Valle dei Re», nella zona della stazione dei pullman. Il locale è risultato in regola, ma durante i controlli sono stati rintracciati F. M.,classe ’87, e il connazionale F. I., 24 anni. Il primo aveva sulle spalle un ordine di carcerazione per una condanna a 2 mesi per spaccio; sul secondo pendeva un «rintraccio» per una denuncia per lesioni.

Di ben altra musica il successivo controllo al «Cubo Cafè», nella zona del Centro Galassia, tra Bergamo e Azzano San Paolo. Il bar ha una lunga storia di diffide, sospensioni, sequestri, battaglie legali e ricorsi al Tar. Sabato notte tre volanti sono intervenute tra le 3,10 e le 4 del mattino per una lite scoppiata all’interno del locale e poi continuata a suon di botte fuori tra un collaboratore del locale, una sorta di dj, e alcuni clienti feriti. Gli agenti di polizia hanno contestato anche la somministrazione di alcol dopo le 3,30, in violazione delle prescrizioni imposte dal Comune, e perciò il questore ha disposto la sospensione del locale per 30 giorni in applicazione dell’articolo 100 del Tulps (Testo Unico delle leggi di pubblica sicurezza).

«C’è grande attenzione da parte nostra per le migliaia di persone che lavorano nel settore dei locali destinati al divertimento, la nostra attività di controllo non è una forma di battaglia nei confronti delle discoteche, ma bisogna arrivare a un punto di equilibrio tra il diritto al divertimento e il diritto alla salute e alla quiete», sottolinea ancora il questore. «Da giugno – prosegue – sono stati 50 i controlli amministrativi sugli esercizi. Dall’inizio dell’anno i provvedimenti di sospensione sono stati 12, da quando sono arrivato (ufficialmente il 26 marzo, ndr) sono sette gli esercizi sospesi. Non ne siamo fieri, perché provvedimenti di questo genere vengono presi quando ci si trova di fronte a situazione di criticità, come nell’ultimo caso e in quello drammatico dei primi di agosto (la tragedia di Azzano del 4 agosto, iniziata con una lite dentro e fuori la discoteca Setai, ndr)».

L’orario della lite con successiva aggressione fuori dal Cubo Cafè è emblematico, sottolinea il questore: «Statisticamente – rileva Auriemma – la fascia oraria tra le 2 e le 4 del mattino è quella più critica, nella quale più spesso siamo chiamati in causa. E sempre più spesso sono gli avventori, i clienti dei locali, le famiglie dei ragazzi più giovani a chiamarci, per segnalarci irregolarità o situazioni critiche che spesso dovrebbero essere gestite dagli addetti alla sicurezza dei locali con un maggior coinvolgimento delle forze dell’ordine: famiglie e in particolari i minori vanno tutelati di più».

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