Guanti anti-covid per raccogliere fondi
Ma è una truffa: tre denunciate a Seriate

Colte sul fatto da luogotenente dei carabinieri in borghese e dal sindaco Vezzoli. Nascondevano i soldi nella ruota di scorta dell’auto

Smascherate dal comandante dei carabinieri e dal sindaco di Seriate alcune donne milanesi che chiedevano offerte in nome di una fantomatica associazione, dichiarando di operare col patrocinio del Comune di Seriate nel raccogliere offerte da destinare a famiglie bisognose di Seriate.

È accaduto mercoledì mattina (20 maggio) verso le 12.30 a Leroy Merlin. È il sottotenente dei carabinieri Francesco Viti a far scattare la scintilla. Era in borghese, a Leroy Merlin, quando vede alcune donne all’ingresso offrire guanti anti covid e chiedere offerte per famiglie bisognose. Tre giovani donne, con rassicurante cartellino al collo. Ma Viti non mangia la foglia, ed è proprio il cartellino a insospettirlo: «Avevo notato come non si trattava di altro che la riproduzione della carta di identità e allora ho chiamato il sindaco per chiedere se fosse stata rilasciata qualche autorizzazione». No, nessuna autorizzazione. E la faccenda comincia a fare fumo.

Il sindaco Cristian Vezzoli raggiunge Viti a Leroy Merlin. Insieme si rivolgono alle donne che ribadiscono di essere accreditate del patrocinio del Comune di Seriate per raccogliere fondi a favore delle famiglie di Seriate. Ma che associazione è? «Ah no, non si dice per privacy».

Peccato per loro che avevano davanti il sindaco e il comandante dei carabinieri: che si rivelano alle donne. E arriva anche la pattuglia della Polizia locale che accompagnerà poi le donne alla caserma dei carabinieri per il prosieguo delle indagini. Fra cui la perquisizione della loro auto, voluta da Viti. E saltano fuori, nella ruota di scorta, 480 euro. Altri soldi avevano indosso per un totale di circa 800 euro. Viti dispone il sequestro della vettura e per le donne scatta la denuncia per concorso in truffa. Secondo gli inquirenti le signore erano avvezze a questo tipo di attività, avendo trovato nella loro auto i depliant di un’associazione milanese che si occupa di aiuto alle donne che subiscono violenze, e risultata estranea ai fatti di Seriate, e che già nei mesi scorsi aveva denunciato il truffaldino utilizzo del nome dell’associazione per millantare offerte a favore degli ospedali milanesi.

Le donne a Seriate chiedevano indicativamente un’offerta di dieci euro, e a tratti al loro banchetto si formava anche una fila di tre o quattro persone che volevano contribuire a lenire le povertà incombenti. Secondo gli inquirenti sembrava che distribuissero i guanti di Leroy Merlin necessari per accedere al negozio.

Il sindaco Vezzoli coglie l’occasione per allertare i cittadini a stare molto attenti a chi chiede contribuiti, e se proprio si intende fare offerta «non si trascuri di chiedere e pretendere la ricevuta. Nel caso specifico di ieri è necessario che chi ha fatto offerta, poca o tanta, presenti denuncia di truffa ai carabinieri, ciò è necessario per proseguire nel procedimento giudiziario. Saranno state un centinaio le persone che hanno fatto offerta, ora è necessario che venga sporta denuncia».

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