I cantieri pubblici pronti allo stop
Alcuni sono già fermi, altri no

Ancora non c’è alcuna posizione univoca. L’Ance Bergamo: «Intervenga la Regione a fare chiarezza».Si fermano i lavori sulla Francesca, nelle Valli e sulla variante di Zogno. Va avanti il lavoro sulla Treviolo-Paladina.

A causa del coronavirus iniziano a fermarsi in Bergamasca anche i grandi cantieri tranne (almeno per ora) quello della costruzione del tratto Treviolo-Paladina della tangenziale sud di Bergamo. Alcune aziende con in mano importanti appalti pubblici hanno deciso di sospendere la loro attività a tutela della salute dei rispettivi lavoratori.

Da parte dell’Ance Bergamo in merito non è stata ancora assunta una posizione ufficiale. L’orientamento è quello di chiedere a tutti i suoi associati di fermarsi solo nel caso arrivi dalla Regione lo stop a tutte le attività produttive.

Uno dei primi a muoversi in questa direzione è stato Maurizio Milesi, titolare dell’azienda «Milesi geom.Sergio» di Gorlago, che lunedì per la Provincia avrebbe dovuto dare il via in Pianura a un lotto di asfaltature da 800 mila euro partendo dalla provinciale Francesca, che si trova in pessime condizioni. E poi, a seguire, ad altri due lotti, sempre da 800 mila euro l’uno, in Val Brembana e Seriana.

Invece non partirà con questi lavori e chiuderà, fino a data non definita i diversi cantieri in cui è impegnato. «Non è una scelta facile - afferma- ma riteniamo si debba fare tutti un sacrificio per i nostri cari, e per la tutela della nostra gente».

«Se è un sacrificio affinché questo incubo finisca il più presto possibile - commenta il presidente di via Tasso Gianfranco Gafforelli- allora giusto sostenerlo. Importante è seguire le indicazioni del governo per evitare il più possibile contatti fra le persone».

È stata sospesa fino al 23 marzo anche l’attività nel cantiere della variante di Zogno. L’informativa della sospensione è stata inviata dall’Ati (Associazione temporanea di imprese) che ha in carico l’appalto alla società regionale Ilspa (Infrastrutture lombarde spa).

«Prima la salute -sostiene il vicesindaco di Zogno Giuliano Ghisalberti- tutto il resto si sistemerà». Non si fermerà, invece, l’attività nel cantiere per la costruzione del tratto Treviolo-Paladina della tangenziale sud di Bergamo in mano alla Vitali di Cisano: «Domani (oggi per chi legge, ndr) -dice l’amministratore delegato Luca Vitali- andremo avanti ma teniamo monitorata la situazione giorno per giorno. Le condizioni di lavoro nel cantiere all’aperto, a nostro avviso, sono tali da scongiurare rischi di contagio. La scelta è stata comunque lasciata agli operai che hanno deciso per la continuazione del lavoro». La situazione, a ogni modo, può cambiare da un momento all’altro.

Se ne rende bene conto la presidente di Ance Bergamo (Associazione nazionale costruzioni edili) Vanessa Pesenti che ieri si è tenuta costantemente in contatto con tutto il mondo bergamasco delle costruzioni: «Al momento -dice- siamo nel caos perché ci sono alcune stazioni appaltanti, sia per quanto riguarda lavori pubblici che privati, che hanno deciso di sospendere i cantieri altre no. A nostro avviso dovrebbe intervenire la Regione a fare chiarezza: se si sta valutando la sospensione di tutte le attività produttive si prenda al più presto una decisione».

Nel caso, però, Palazzo Lombardia scelga lo stop, Ance Bergamo ha già pronta la richiesta di una serie di misure.

«Chiariamo: prima viene la salute e quindi aderiremo a ogni richiesta di stop -conclude la presidente Vanessa Pesenti-. Però bisogna preoccuparsi anche che ad un’emergenza sanitaria non ne segua poi una economica. Dal governo o dalla Regione, quindi, se si vuole fermare tutto ci si prepari a concedere al nostro settore ammortizzatori sociali, blocco del pagamento di tributi e contributi, posticipo scadenze prestiti bancari e iniezione di liquidità».

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