Il Covid «corre», due morti a Bergamo
Gli ospedali si attivano ma non riducono

Non succedeva dal 20 settembre scorso. Il «Papa Giovanni» si sta organizzando per far fronte alla nuova emergenza: «Ma non taglieremo l’attività ordinaria». Più posti anche negli altri presidi.

La Regione chiama e gli ospedali bergamaschi rispondono, pronti a mobilitarsi con una riorganizzazione dei posti letto per i pazienti Covid all’indomani della lettera inviata dal direttore generale del Welfare, Marco Trivelli, ai vertici delle strutture sanitarie.

L’allerta è alta. Nella Bergamasca si sono registrati due decessi in 24 ore (non succedeva dallo scorso 20 settembre), +13 sul territorio regionale e si monitorano attentamente i dati dei nuovi positivi: sabato 18 ottobre +69 in città e provincia rispetto ai +38, +71 e +46 dei giorni precedenti. Il quadro sanitario tra Bergamo e provincia finora regge, ma non si può dire lo stesso nelle altre province con i numeri esponenziali di Milano (+1.388 casi), Monza e Brianza (+286), Varese (+218), Como (+171), Pavia (+103). L’incremento dei positivi su scala regionale è di 2.664 unità (+2.419 il giorno prima) sulla base di 29.053 tamponi processati (+30.587 venerdì), di cui 225 classificati debolmente positivi e 19 emersi a seguito di test sierologico, con il rapporto tra test effettuati e positivi che sale fino al 9,1% (7,9% venerdì e 6,3% giovedì).

Sono soprattutto i dati delle terapie intensive in Lombardia da monitorare, con altri 25 pazienti che hanno fatto ingresso nei reparti critici (totale 96) e che si aggiungono ai 109 nuovi pazienti nei reparti ordinari di medicina (943 ricoverati). La pressione sulle strutture ospedaliere in alcune province inizia ad essere tangibile, soprattutto nel Milanese. Nella Bergamasca i presidi sanitari dell’Asst Papa Giovanni XXIII, Asst Bergamo Est e Asst Bergamo Ovest si sono già attrezzati per rispondere efficacemente all’evoluzione del quadro epidemico.

Asst Papa Giovanni

«Tutto sommato la situazione da noi resta stabile e tranquilla - ha confermato Fabio Pezzoli, direttore sanitario dell’ospedale Papa Giovanni, individuato dalla Regione tra i 17 hub per la cura anche intensiva dei pazienti Covid –. Al momento abbiamo 7 ricoverati in terapia intensiva e 33 posti letto occupati, di cui 18 in Malattie infettive e 15 in Torre 5. Stiamo provvedendo a una riorganizzazione dei posti letto. La Regione ha chiesto di mettere a disposizione tra i 50 e i 58 posti letto di degenza ordinaria. Saranno aperti altri 6 posti letto in Malattie infettive, in modo da arrivare a 40 posti letto complessivi per pazienti Covid acuti ordinari». Ma prima di sfornare altri numeri, Pezzoli è categorico sulla riduzione caldeggiata dalla Regione di ridurre l’attività ordinaria e i ricoveri programmati: «Non se ne parla. Per ora non ho intenzione di ridurre nulla, sarebbe un problema, dobbiamo recuperare quanto non fatto da marzo in poi». Poi aggiunge: «La Regione ha chiesto inoltre la disponibilità di 20-24 posti letto di sub intensiva e nei prossimi giorni saranno convertiti 12 posti letto di Pneumologia in letti di subintensiva per pazienti che hanno bisogno di supporto ventilatorio senza essere intubati. Successivamente sarà valutata l’attivazione di altri 12 posti letto. Il Papa Giovanni ha già messo a disposizione 8 letti di Terapia intensiva (80 posti letto complessivi) e ha prolungato fino alla fine dell’emergenza 160 contratti a tempo determinato e le libere professioni attivati nei mesi precedenti».

Asst Bergamo est

«In relazione a quanto previsto dalle indicazioni regionali sono in fase di attivazione 30 posti letto totali per le cure subacute all’ospedale Briolini di Gazzaniga e al Pot (Presidio ospedaliero territoriale) di Calcinate e sono in corso le procedure di reclutamento del personale necessario – fanno notare dall’Asst Bergamo Est, che comprende gli ospedali di Seriate, Alzano, Piario, Lovere, Gazzaniga, Pot di Calcinate e Presst Val Seriana e area est provincia –. Attualmente il reparto di Terapia intensiva dell’ospedale Bolognini di Seriate non registra pazienti Covid. Sono a disposizione eventuali 7 posti letto per pazienti con sintomatologia sfumata che provengono da altri presidi ospedalieri dell’azienda, in modo tale da evitare trasferimenti presso gli hub regionali».

Asst Bergamo Ovest

Anche l’Asst Bergamo Ovest si riorganizza in base alle indicazioni regionali e da domani riaprirà il reparto Covid dell’ospedale di Treviglio, che fornirà un supporto a quello di Romano, dove i 14 posti letto sono occupati. Sempre domani si terrà il collegio di direzione dell’Asst (riunione tra direzione strategica e direttori di dipartimento) per programmare le attività. Il direttore generale dell’Asst Bergamo Ovest, Peter Assembergs, aveva già annunciato che «ci stiamo anche organizzando nei due pronto soccorso per differenziare i percorsi Covid dagli altri. Ricaveremo 14 posti letto in più per i sub acuti. Se l’andamento è quello rilevato soprattutto a Milano negli ultimi giorni, si andrà verso il livello di allerta e la riapertura delle Terapie intensive delle Fiere di Bergamo e Milano». L’aumento dei nuovi posti letto e la riapertura del reparto all’ospedale di Treviglio dovrebbero costituire un’efficace risposta sul territorio. «In queste unità saranno ricoverati quei pazienti non critici che non richiedono cure a livello di Malattie infettive o Terapie intensive, nel contesto di un assetto anti Covid”, ha aggiunto Assembergs.

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