Il forno Ferrari, oltre due secoli di storia e di pane nel centro di Stezzano

Nel Comune dell’hinterland, in pieno centro storico, un’attività resiste allo scorrere del tempo dal 1744.

Una storia imprenditoriale che affonda le sue radici nel Settecento, con un forno ancora oggi attivo a due passi dalla Villa Comunale di Stezzano. Nel Comune dell’hinterland esiste infatti in Piazza Libertà, in pieno centro storico, un’attività che resiste allo scorrere del tempo, ininterrottamente dal 1744. Una bellissima pagina per la comunità stezzanese, documentata negli archivi del Gruppo di ricerca «Stezzano la Storia». «L’atto notarile che certifica la presenza di questo forno – spiega Antonio Lamera, referente del Gruppo di ricerca – risale esattamente all’8 luglio di quell’anno, in base a un accordo fatto pochi giorni prima tra i sindaci della Comunità e il conte Grumelli Pedrocca, proprietario al tempo dell’attuale Palazzo comunale. In quel periodo si stava costruendo il campanile della nostra chiesa, in mattoni come lo vediamo oggi». «Il forno di proprietà della ricca famiglia – prosegue il referente – esiste ancora oggi in Piazza Libertà ed è quello della famiglia Ferrari. Dai nostri documenti e dai ricordi dei nostri parenti, questa attività non si è mai fermata, scrivendo un pezzo indelebile della vita del nostro paese». Il forno è oggi guidato da Claudio Ferrari e da suo nipote Daniele, figlio del signor Giovanni Ferrari che, nel 1972 insieme al padre Arduino, ha rilevato l’attività dai precedenti proprietari, la famiglia Fusari.

«Noi siamo gli ultimi titolare di una storia ultracentenaria – raccontano i fratelli Claudio e Giovanni – e il prossimo anno festeggeremo i nostri 50 anni di attività. Per noi questo forno rappresenta la nostra vita, anni di sacrificio, di sforzi e di tanta passione. Piazza Libertà è la nostra casa e dal nostro negozio abbiamo visto cambiare negli anni il volto di Stezzano». «Fino agli anni ’20 del Novecento – proseguono i fratelli – era attivo anche un piccolo mulino, dove i contadini portavano il mais e, in base alla farina che producevano, ricevevano la loro razione di pane. Ora i tempi sono cambiati, il mulino non esiste più, ma il metodo è ancora totalmente artigianale. Ogni giorno, da 50 anni, sforniamo pane, pizze e focacce come da tradizione. Un lavoro che nonostante gli anni ci emoziona ancora molto». Un’attività che ha resistito ai cambiamenti e, soprattutto, all’emergenza sanitaria. «Il Covid – spiegano Giovanni e Claudio, che ogni giorno sono supportati dalla signora Mariarosa – ci ha messo a dura prova. Non è stato facile, resistiamo nonostante perdite importanti del 30 per cento. Ora il nostro futuro è rappresentato da Daniele, che ha promesso di continuare l’attività di famiglia». «Il Forno Ferrari, con l’annessa panetteria Sana, è un’attività che tutti noi conosciamo a Stezzano – sottolinea il sindaco Simone Tangorra -. Un simbolo che conosciamo e riconosciamo da sempre. Il pane è parte essenziale di noi, è il prodotto base della nostra alimentazione ed è il simbolo del lavoro dell’uomo e in modo particolare di questa famiglia. Complimenti a tutti loro: è emozionante sapere che tante generazioni di stezzanesi hanno lavorato in questo luogo, producendo prodotti di altissima qualità».

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