Il grande cuore dei bergamaschi
Raccolte 95 tonnellate di vestiti

L’iniziativa di Caritas ha ottenuto i migliori risultati degli ultimi cinque anni
Don Trussardi: «Incremento del 25%». Per la prima volta ha partecipato anche un liceo: il Sarpi.

Oltre 95 mila kg di indumenti (per l’esattezza 95.340) sono il risultato della Raccolta di San Martino, iniziativa promossa da 43 anni da Caritas. Un risultato molto soddisfacente: «Negli ultimi cinque anni – commenta il direttore don Roberto Trussardi – non si sono superati i 75 mila kg. Lo scorso anno si è toccato il minimo storico con 72.230 kg. Quest’anno registriamo un incremento di quasi il 25%. Ringraziamo tutte le parrocchie per il grande contributo che hanno portato anche quest’anno». La raccolta si è svolta come uno dei momenti della Settimana dei poveri, la seconda promossa per sottolineare l’importanza della seconda Giornata mondiale dei poveri, voluta da Papa Francesco».

Aumentato il numero delle parrocchie, arrivate a 150, che hanno sensibilizzato sul significato del dono e promosso la raccolta di abiti, maglieria, biancheria, cappotti, coperte, tessuti di ogni genere, scarpe e borse; materiali che non finiranno al macero, ma che verranno selezionati e utilizzati al meglio.

Tra le realtà che hanno aderito all’iniziativa per la prima volta compare un istituto scolastico: il liceo classico Sarpi in città. L’idea è venuta a Gaia Della Volta, 14enne iscritta in 1a D: «Sono venuta a conoscenza della raccolta dalla comunità di Longuelo che aderiva. Siccome faccio parte della commissione volontariato della mia scuola, ho pensato fosse una bella cosa proporla. Così ho contattato Caritas e poi come commissione siamo andati dal dirigente scolastico, che ci ha concesso il permesso. Come prima esperienza non è andata benissimo perché in effetti venire a scuola con indumenti da donare è un disagio per alcuni studenti. Però quando ho pubblicizzato la raccolta molti ragazzi si sono mostrati entusiasti e alla fine una ventina di persone, che potrebbero non sembrare tante, hanno partecipato. E io sono davvero contenta». I sacchi raccolti a scuola sono stati 12.

«L’aumento della raccolta è dovuta in parte anche alle modalità con cui si è svolta quest’anno – spiega Daniela Plebani di Caritas –. Infatti sono state le tre cooperative, che già si occupano di svuotare i cassoni gialli, a passare nelle parrocchie a prendere i sacchi. I volontari delle comunità si sono occupati della distribuzione dei sacchi, del conferimento in un luogo messo a disposizione in parrocchia, ma hanno potuto evitare di portare gli indumenti nei punti raccolta come lo scorso anno, che per qualcuno erano a distanza anche di 20 chilometri». Le novità logistiche hanno quindi favorito la raccolta. «Un altro motivo – aggiunge don Trussardi – riguarda il fatto che Caritas ha deciso di valorizzare l’esperienza restituendo ai territori parte di quanto raccolto. Così sono stati messi a disposizione 15 mila euro per sostenere progetti realizzati dalle parrocchie con un contributo di 5 mila euro per ognuno. Verranno così finanziati micro-progetti sociali e innovativi destinati alla lotta alla povertà sul territorio delle singole comunità. L’obiettivo di Caritas diocesana è che ogni Cet (Centro ecclesiale territoriale) negli anni possa usufruire di questo contributo». Le comunità hanno tempo fino al 31 dicembre per presentare i propri progetti, magari frutto di collaborazioni tra parrocchie vicine.

Intanto sempre nell’ambito della Settimana dei poveri don Trussardi, alcuni operatori e una trentina di ospiti del dormitorio Galgario sono stati in gita a Firenze. «Un’occasione per vivere due giorni in un luogo di bellezza, trascorrendo un po’ di tempo insieme» dice don Roberto.

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