«In Fiera vaccini fino al 31 luglio»
Venerdì la decisione di Promoberg

Ats Bg ha chiesto di poter usare gli spazi a Promoberg, che ha convocato un Cda per venerdì. Intanto i tamponi dell’Asst Papa Giovanni, unica attività rimasta in via Lunga, traslocano al «Matteo Rota».

Da Ats le bocche sono rigorosamente cucite. «Nessuna novità», è il laconico commento del direttore generale Massimo Giupponi. Era chiaro, però, che dopo il sopralluogo di sabato del super consulente della Regione per il Piano vaccinale Guido Bertolaso, la definizione degli spazi per la campagna massiva anti Covid in Bergamasca avrebbe subito un’accelerazione. In particolare l’attenzione è puntata sulla Fiera di via Lunga, 16 mila metri quadri di padiglioni coperti che dopo aver ospitato l’ospedale da campo sono logisticamente appetibili anche per allestire le linee di somministrazione dei vaccini, in una fase che coinvolgerà quasi mezzo milione di bergamaschi.

La richiesta

E così lunedì 15 febbraio, infatti, da Ats è partita la telefonata a Promoberg per chiedere la disponibilità degli spazi della Fiera fino al 31 luglio per la campagna vaccinale. Non lo nega Fabio Sannino, presidente di Promoberg, l’ente promotore delle manifestazioni fieristiche, che a stretto giro ha convocato i soci per condividere la comunicazione e soprattutto una posizione. «Faremo un Cda venerdì per dare risposta formale alla richiesta di Ats di usare la Fiera per le vaccinazioni fino al 31 luglio», annuncia Sannino.

Un tema caldo, visto che nella precedente assemblea la mozione delle associazioni chiedeva di poter riavere la disponibilità degli spazi almeno per il mese di agosto, in modo da non compromettere - epidemia permettendo - l’avvio del calendario autunnale di eventi. Altrimenti si teme il collasso di un settore già allo stremo. Le date, stando così il calendario, potrebbero non sovrapporsi ma certo i tempi sono strettissimi, con il rischio che al 31 luglio la campagna vaccinale non sia conclusa (molto dipenderà dalla disponibilità delle dosi) e che quindi gli spazi restino «requisiti». Sarebbe il terzo atto di requisizione (il primo risale al periodo 4 aprile-4 ottobre, mentre il secondo è scaduto il 31 gennaio), che la Prefettura dovrebbe firmare. Nei giorni scorsi proprio Via Tasso si era fatta portavoce del malcontento degli operatori economici del territorio in Regione, che chiedeva (di nuovo) la disponibilità di via Lunga. Ora, però, pare appunto che si stia accelerando nell’individuazione degli spazi (che vanno poi allestiti), visto che il Pirellone ha indicato tra il 12 e il 15 aprile il via alla «fase massiva».

Al sopralluogo di sabato - con Bertolaso e Giupponi - c’era anche il direttore dell’Asst Papa Giovanni XXXIII Fabio Pezzoli.

I tamponi traslocano

L’azienda ospedaliera Asst Papa Giovanni che in Fiera al momento opera con tre linee di tamponi molecolari, l’unica attività sanitaria rimasta in via Lunga, una volta superata l’emergenza. Da giovedì 18, però, questa attività traslocherà al presidio «Matteo Rota» di via Garibaldi 13/15.

Si tratta di tamponi per i cittadini inviati da Ats Bergamo e medici di medicina generale e pediatri e per pazienti che devono accedere a un ricovero/Mac programmato al Papa Giovanni (invariato l’orario del servizio, da lunedì a venerdì dalle 8 alle 15,30 e il sabato dalle 8 alle 14); della linea scuola (8,30-13,30) e dei viaggiatori (in questo caso l’appuntamento è su prenotazione diretta dell’utente, contattando il numero 035.267.6161, attivo da lunedì a sabato dalle 8 alle 12 e dalle 14 alle 18).

Per l’Asst non c’è nessun collegamento tra lo smantellamento del servizio e il possibile uso futuro della Fiera per le vaccinazioni anti-Covid. «Lo spostamento era già previsto», fanno sapere dal Papa Giovanni. Ma intanto è già un altro segnale. Dopo il PalaSpirà di Spirano (che parte oggi con la fase 1 bis, gestito dall’Asst Bergamo Ovest) e il Palasettembre di Chiuduno (in mano all’Asst Bergamo Est), la Fiera di Bergamo potrebbe completare il risiko dei grandi centri vaccinali. In città, comunque, non si escludono anche altre soluzioni, come il Palacreberg o l’Una Hotel, ancora al vaglio di Ats, che si affiancheranno alle sedi territoriali e agli studi medici, sul modello della campagna per l’antinfluenzale.

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