Incidenti mortali: è ripreso il trend
Già 23 vittime, di cui 8 giovanissimi

Dopo il lockdown sono tornati i drammi sulle strade. Dal 2010 ben 537 deceduti. Carminati (associazione familiari): «Alcol, droga, velocità e cellulare sono tra le prime cause»

Manuel, Gabriel, Giorgio, Davide, Paola, Matteo, tutti sotto i trent’anni. E poi Gerfi, di soli 10 anni, e il piccolo Hamdan che daveva soltanto 6 mesi. Sono gli otto giovanissimi che le strade bergamasche si sono portate via in incidenti dall’inizio dell’anno a ieri. Lo schianto mortale di Manuel Cremaschi, 19 anni, di Trescore, sabato notte a Entratico, è stato soltanto l’ultimo di una serie di incidenti che hanno avuto come vittime bergamaschi e non che avevano ancora una vita davanti. A loro si aggiunge Luca Villa, 23 anni, di Pozzuolo Maresana, scomparso due giorni dopo lo schianto dell’auto sulla quale viaggiava con la famiglia sulla Rivoltana, pochi metri oltre il confine tra Bergamasco e Cremasco, tra Rivolta e Arzago d’Adda. Le vittime più giovani delle nostre strade rappresentano una buona fetta del totale complessivo dei morti: sono stati 23 dall’inizio del 2020. Meno rispetto al 2019 – quando in tutto l’anno furono 50, di cui 43 tra gennaio e ottobre – perché durante i mesi del lockdown, con molte meno auto in circolazione, anche il numero di incidenti è diminuito in maniera molto sensibile.

Se a gennaio si era registrata una sola vittima di incidenti stradali e a febbraio 3, marzo e aprile avevano fatto registrare soltanto due e una vittima (a marzo 2019 erano state 6 e ad aprile 4), mentre nessun morto c’è stato sulle strade bergamasche nel mese di maggio (l’anno scorso 3). Con la fine del lockdown primaverile i numeri sono purtroppo tornati a salire: 4 vittime a giugno, 3 a luglio, una ad agosto, 3 a settembre e 4 a ottobre. E di, questi 23 totali, soprattutto negli ultimi incidenti, buona parte erano sotto i trent’anni di età. Altri 9 superavano i 60 anni, mentre 5 avevano tra i 31 e i 59 anni. Tre erano passeggeri, due pedoni e gli altri conducenti di auto o moto.

«Il lockdown ha contribuito a ridurre gli incidenti e le vittime – sottolinea Ivanni Carminati, presidente dell’associazione italiana familiari e vittime della strada di Bergamo (la sede è a Filago) – , che ora però hanno ripreso, purtroppo, in maniera pesante, con vittime soprattutto tra i giovanissimi. L’altro aspetto riguarda il mezzo di locomozione coinvolto negli schianti mortali: nella stragrande maggioranza è l’auto. Sintomo che spesso ci si distrae, magari con il cellulare, che è la quarta causa di incidenti mortali in Italia dopo l’alcol, la droga e l’eccesso di velocità. Oggi, complice il periodo di lockdown, registriamo meno della metà delle vittime dello stesso periodo del 2019: del resto in quel drammatico periodo non c’era in giro nessuno. Il trend è tornato ad aggravarsi. D’estate vengono coinvolte soprattutto moto e bici, ora invece è il periodo delle auto». Analizzando i dati degli ultimi 10 anni, si registra una iniziale decrescita e poi una stabilizzazione negli ultimi anni: se nel 2010 i morti sulle nostre strade erano stati 81, l’anno scorso le vittime sono state appunto 50. Un dato in costante discesa: 73 morti nel 2011, 55 nel 2012, 61 nel 2013, 54 nel 2014, 52 nel 2015, 54 nel 2016, 45 nel 2017 e 59 nel 2018. Sommando tutte le vittime di incidenti stradali nella nostra provincia tra il 2010 e l’alba di martedì – quando in A4 ha perso la vita Filippo Giordano, 54 anni, di Capriate San Gervasio, finito sotto un’auto – i morti complessivi sono stati ben 537.

«Quest’anno il lockdown ci ha anche interrotto gli incontri con gli studenti – continua Carminati –: contiamo di riprenderli con l’anno nuovo. Intanto a metà novembre celebreremo la tradizionale giornata mondiale Onu in ricordo delle vittime della strada». Due quest’anno gli appuntamenti: giovedì 12 novembre, alle 20,45, serata di sensibilizzazione sul tema «La sicurezza delle strade… non basta», all’auditorium comunale di Monasterolo del Castello. Interverranno il vicequestore Mirella Pontiggia, comandante provinciale della polizia stradale, Claudia Ratti, di Aribi, Massimilano Russo, del Comitato statale 42, e appunto Ivanni Carminati. Domenica 15 Novembre, alle 11, Santa Messa nella parrocchiale di Cenate Sopra, presieduta da monsignor Giulio Dellavite, segretario generale della Curia. n 

© RIPRODUZIONE RISERVATA