La Vecchia: «Dati positivi, ma persiste il problema del “carico” sugli ospedali»

Sabato 235 degenti Covid in meno, 29 anche nella Bergamasca. L’epidemiologo La Vecchia avverte: «Dati in calo, ma prestiamo la massima attenzione al carico sugli ospedali». Stabili i numeri dei nuovi positivi

I numeri dei nuovi positivi in Lombardia si ripresentano quasi in fotocopia: sabato sono stati identificati altri 2.546 contagiati (il giorno prima 2.431 in più; giovedì altri 2.722) sulla base di oltre 50 mila tamponi processati e un tasso di positività che non si schioda dal 5% (negli ultimi tre giorni il valore ricorrente). Anche nella Bergamasca i dati si confermano contenuti: altri 182 positivi nelle ultime 24 ore (se ne sono contati 210, 232 e 173 in più nei tre giorni precedenti) e un valore di incidenza settimanale di nuovi positivi ogni 100 mila abitanti che oscilla da giorni intorno a 100 (ieri 111; in Lombardia il valore è 151).

Continua in regione il calo dei ricoveri: 235 in meno nelle ultime 24 ore. In Terapia intensiva 5 in meno (sono 723 i posti letto occupati) e 230 in meno negli altri reparti di medicina (sono 4.901 i degenti Covid). In provincia sono 29 in tutto i ricoveri in meno: ora sono 523 i degenti Covid (-30), di cui 83 in Rianimazione (uno in più). I decessi restano alti: altri 74 in Lombardia (32.220 morti da inizio pandemia) e 4 in più nella Bergamasca (raggiunta quota 3.600 vittime ufficiali da febbraio 2020).

L’epidemiologo Carlo La Vecchia, docente di Statistica Medica all’Università Statale di Milano, commenta i così i dati e i nuovi scenari: «I dati in Lombardia sono positivi, nel senso che sono in discesa da quattro settimane. Il picco in Lombardia è stato a metà marzo e ora i contagi si sono dimezzati. Ma ci sono anche aspetti meno positivi: bisogna prestare sempre attenzione alla pressione ospedaliera, nonostante i numeri degli ospedalizzati siano in calo. Il parametro dei ricoveri scende dopo, ma persiste il problema del carico sugli ospedali. Meno contagiati determinano meno ingressi nei reparti, eppure lo svuotamento è ancora rallentato, soprattutto in area critica. Tutto ciò deve rappresentare un monito per chi non l’ha capito: le riaperture dal 26 aprile non equivalgono a un liberi tutti, il virus circola e lo abbiamo ancora tra noi». Sull’ipotesi zona gialla in Lombardia a fine aprile, La Vecchia è fiducioso: «Se i numeri di adesso si confermassero per un’altra settimana, saremmo da zona gialla, con un’incidenza media settimanale ogni 100 mila abitanti che a fine settimana prossima dovrebbe essere sotto quota 150. Ma il parametro da valutare resta sempre quello degli ospedali. Bisogna scendere con i ricoveri Covid».

Poi una precisazione sull’Rt, l’indice di trasmissibilità del virus: «Viene sempre usato l’Rt che si riferisce a due settimane prima. Ma a Pasqua c’è stata un’oscillazione dei casi: pochi casi registrati e accumulati successivamente. È quindi possibile che l’Rt della settimana prossima, che si riferirà alla settimana dopo Pasqua, sia più alto di quello attuale (0,78). È un errore sistematico di calcolo che non riflette l’evoluzione recente e che a mio giudizio andrebbe sanato. Sarebbe meglio riferirsi all’Rdt, che è la variazione di incidenza dell’ultima settimana. La terza ondata – aggiunge – è ancora in corso. Ci saranno altri casi, se vogliamo diventare zona bianca occorre scendere sotto quota 500 casi al giorno, probabilmente a giugno, con un’adeguata e celere campagna vaccinale».

Sabato il maggior incremento di positivi a Milano (696 in più), 410 a Varese e 282 a Brescia. Sul fronte ricoveri nella Bergamasca, i 523 degenti (83 in Rianimazione) sono così distribuiti: al Papa Giovanni sono 121 i degenti accolti (6 in meno in un giorno), di cui 82 nei reparti ordinari e 39 nelle Terapie intensive; calo di ricoverati nei plessi dell’Asst Bergamo Est, dove sono 83 i Covid (8 in meno), 25 a Seriate (di cui 8 in Terapia intensiva), 21 ad Alzano, 5 a Piario, 18 a Lovere, 10 a Gazzaniga e 4 a Calcinate; nessun aggiornamento dagli ospedali dell’Asst Bergamo Ovest: sono 122 i degenti Covid, di cui 83 a Treviglio (15 in Terapia intensiva su 17 posti disponibili) e 39 nel plesso di Romano di Lombardia; sono 83 (7 in meno) i Covid al Policlinico di Ponte San Pietro (di cui 6 in Terapia intensiva, uno in più), e 3 in Terapia intensiva al Policlinico San Marco; all’Humanitas Gavazzeni ieri erano ricoverati 46 Covid (uno in meno): 34 degenti nei reparti ordinari e 12 in Terapia intensiva; ulteriore calo di 5 ricoverati in 24 ore all’Istituto Palazzolo (41 degenti Covid); tre pazienti Covid in meno alla Casa di cura San Francesco (19 ricoverati); numeri stabili all’Istituto clinico Quarenghi di San Pellegrino (5 Covid per il quarto giorno consecutivo).

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