Laboratorio da 5 mila tamponi al giorno
Un referto ogni ventotto secondi

A Calcinate trenta macchine saranno in grado di processarli con tempi record: un tampone ogni 28 secondi . Ora 2.500 al dì, a luglio si raddoppia (anche l’investimento.

Ventotto secondi. L’attesa per il responso è condensata in quell’intervallo immediato, che pare ancora più istantaneo se paragonato ai mesi in cui di tamponi non se ne trovavano.

È stato inaugurato ieri il nuovo laboratorio ospitato all’interno del presidio ospedaliero territoriale di Calcinate: 15 macchinari in grado di processare 2.500 tamponi al giorno, il frutto di un gioco di squadra creato dal Distretto Rotary 2042 con Asst Bergamo Est, Porsche Consulting e Multiply Labs, oltre che con Ats Bergamo. Sullo sfondo c’è già un ulteriore salto: entro metà luglio verrà installata una nuova linea di altre 15 macchine, e alla fine di quel mese la capacità salirà a 5 mila tamponi al giorno. Un paragone è presto fatto: a inizio aprile, quando infuriava la bufera dei contagi, ha ricordato ieri Massimo Giupponi, direttore generale dell’Ats orobica, Bergamo aveva una capacità di soli 350 tamponi al giorno (ci si doveva perciò affidare a strutture fuori provincia), cresciuta poi nelle settimane centrali del mese a 800, e arrivati a 2.500 quotidiani a metà maggio. Un potenziale che sarà utile per l’eventuale ritorno autunnale del virus.

Il laboratorio svelato ieri, distribuito su un’area di circa 300 metri quadrati, ha alle spalle un investimento di 250 mila euro raccolti dal Distretto Rotary 2042, grazie a imprenditori locali, e lo stesso importo riguarda il raddoppio di luglio. A formare il team al lavoro tra provette e robot, una dozzina di persone. «Qui, in poche settimane si è fatto quello che in tempi normali si sarebbe fatto in alcuni mesi», è la premessa di Alberto Barzanò, presidente Azione internazionale del Distretto Rotary 2042, che ha anche letto un messaggio di ringraziamento inviato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Per Giuseppe Navarini, governatore del Distretto, «questo progetto è uno straordinario esempio di come il Rotary possa agire da collante tra pubblico e privato. Si tratta di un’iniziativa rivoluzionaria, per il momento a disposizione della provincia di Bergamo, il cui modello sarà poi messo gratuitamente a disposizione dell’intero sistema sanitario nazionale italiano e di quello degli altri Paesi europei interessati». «La persona al centro, supportata dalla tecnologia – è la descrizione tratteggiata da Josef Nierling, amministratore delegato di Porsche Consulting –. È un sistema aperto, che permette di poter utilizzare reagenti generici, con la capacità di analizzare in sicurezza elevate quantità di campioni». «Con questa capacità di processazione, saremo in grado di garantire il crescente fabbisogno di test soprattutto per quattro gruppi – spiega Francesco Locati, direttore generale dell’Asst Bergamo Est, cui fa capo il presidio di Calcinate –. Le persone che accedono ai servizi sanitari, gli operato sanitari e sociosanitari, i lavoratori delle imprese del territorio in sorveglianza sanitaria, i cittadini che rientreranno in programmi di sorveglianza sanitaria ad hoc, in particolare dopo l’estate quando dovremo confrontarci con patologie respiratorie e identificare i cluster. Questo laboratorio, peraltro, ha tecnologie adattabili anche alla prevenzione di altri eventi epidemici e all’esecuzione di test genetici». Giupponi ha aggiunto: «Con questi numeri, siamo in grado di affrontare con maggiore serenità quello che potrebbe accadere in autunno». «Orgoglio, soddisfazione e gratitudine» sono i sentimenti espressi da Gianfranco Gafforelli, sindaco di Calcinate e presidente della Provincia. Tra le autorità presenti al taglio del nastro (con benedizione del parroco don Davide Gregis) c’erano Claudia Terzi, assessore regionale, i consiglieri regionali Giovanni Malanchini e Roberto Anelli, il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, i deputati Daniele Belotti e Maurizio Martina, la senatrice Simona Pergreffi.

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