L’appello della Regione ai medici di base: «Promuovete la terza dose tra gli assistiti»

In una nota, il coordinatore dell’Unità di crisi vaccinale Alberto Zoli ha sollecitato gli operatori più vicini alle categorie interessate affinché svolgano attività di sensibilizzazione.

Serve ingranare la terza. Fuor di metafora: se con le prime e le seconde dosi lo slancio è stato forte, e in sostanza c’è da fare solo l’ultimo pezzo di strada, occorre invece dare un’accelerata sulle terze dosi. A poco più di un mese dalla partenza della nuova tornata di vaccinazioni anti-Covid, aperte dal 20 di settembre per gli immunocompromessi e poi nelle settimane successive per over 80 e operatori sanitari, il sistema sanitario regionale punta ad aumentare questa adesione. I risultati, al momento, non sono infatti alti come per la campagna massiva; in Bergamasca, per esempio, nel primo mese sono state inoculate 9.300 dosi, un numero non troppo alto.

Proprio ieri Alberto Zoli, coordinatore operativo dell’Unità di crisi «vaccinale» della Regione, ha diramato una nota a tutti gli attori della campagna per spingere alla «massima copertura» anche con le dosi addizionali e «booster». «La Lombardia ha una copertura vaccinale ormai prossima al 90% della popolazione eleggibile (cioè sopra i 12 anni, ndr), tuttavia i dati ci mostrano che l’azzeramento della circolazione del virus Sars-CoV-2 sarà un traguardo difficilmente raggiungibile – premette Zoli nella nota -. Pertanto, in questo contesto, come sostenuto anche da studi ed esperienze che ci permettono di valutare l’andamento della protezione immunitaria nella popolazione, la terza dose di vaccino anti-Covid si pone ancora come obiettivo fondamentale per ottenere la massima copertura vaccinale e garantirne, al contempo, la sua durata».

L’appello della Regione è rivolto in particolare ai medici di famiglia: «opinion leader» soprattutto per gli anziani, figure di riferimento per i più fragili, nel proprio lavoro quotidiano possono sensibilizzare e far conoscere le modalità della terza dose. «Il coinvolgimento da parte dei medici di medicina generale appare essenziale – ribadisce appunto la nota della Regione -, in particolare in questa fase della campagna in cui la sensibilizzazione della popolazione target assume anche il valore della tutela della salute di questi cittadini particolarmente vulnerabili». Rivolgendosi alle Ats e alle Asst, Zoli chiede «di sollecitare i medici di medicina generale affinché svolgano attività di promozione presso i propri assistiti, appartenenti alle categorie attualmente eleggibili, circa l’opportunità di ricevere la terza dose di vaccino anti-Covid, esercitando anche attività di counseling, in considerazione del rapporto fiduciario esistente tra il medico e il proprio paziente».

«Le terze dosi stanno iniziando a prendere piede – rileva Guido Marinoni, presidente dell’Ordine dei medici di Bergamo -, anche se magari per alcuni target si è un po’ indietro. I medici di base stanno facendo sensibilizzazione sin dall’inizio della campagna, prima per tutta la popolazione e ora per le terze dosi. Chiaramente vale la pena di ribadire questo messaggio, da parte di tutte le forze in campo: la disponibilità di vaccini c’è, l’organizzazione degli hub è buona, per gli appuntamenti non c’è grande tempo d’attesa».

© RIPRODUZIONE RISERVATA