«Le farmacie non avranno
i vaccini contro l’influenza»

L’allarme di Federfarma: «La Regione non ce li potrà fornire». Via libera ai rimborsi ai cittadini fragili.

Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità una mozione del Pd in cui si chiede alla Giunta di rimborsare i cittadini fragili che dal primo novembre, pur rientrando nelle categorie target con diritto alla gratuità del vaccino, sono stati costretti a rivolgersi ai privati per la vaccinazione antinfluenzale. Il rimborso sarà pari a un prezzo di riferimento, che dovrà essere stabilito dalla Regione. «In questo momento di emergenza sanitaria la vaccinazione antinfluenzale è fondamentale anche per semplificare la diagnosi tra i pazienti affetti da Covid o da influenza stagionale – ha commentato il consigliere regionale del Pd Samuele Astuti, primo firmatario della mozione –. La Regione però non ha rispettato i tempi: i vaccini, per gli errori di approvvigionamento, non ci sono».

Sul tema interviene anche Federfarma Bergamo, che lancia un allarme: «Dopo diversi confronti con Federfarma, la Regione ha comunicato in queste ore che non potrà fornire vaccini antinfluenzali alle farmacie convenzionate, per poterli poi dispensare alla popolazione attiva – sottolinea il presidente di Federfarma Bergamo, Giovanni Petrosillo –. Pertanto nelle farmacie bergamasche e in quelle dell’intera regione non sarà disponibile nemmeno una dose di vaccino antinfluenzale, per tutta la campagna vaccinale. Le farmacie sono senza colpe, messe in condizioni di non poter dispensare il vaccino, diversamente dagli anni precedenti». I farmacisti garantiscono comunque l’impegno «ad assicurare ogni forma di assistenza possibile, in questo difficile momento, come già dimostrato nelle difficoltà della scorsa primavera».

Federfarma Bergamo evidenzia inoltre che «la Conferenza Stato-Regioni, lo scorso 14 settembre aveva accolto l’invito del Ministero della Salute raccomandando ad ogni singola Regione di distribuire una quota di vaccini antiinfluenzali, disponibile attraverso il sistema territoriale delle farmacie; l’indicazione si riferiva ad una percentuale minima, l’1,5% delle dosi acquistate, eventualmente incrementabile dalle singole Regioni». Frattanto la Regione, attraverso Aria (la centrale unica degli acquisti), ha provato a reperire nuovi lotti di dosi per far fronte alla campagna vaccinale con l’emissione di due bandi di gara, entrambi con procedura d’urgenza: il primo bando del 27 novembre è andato a vuoto, il secondo per la presentazione delle offerte si è chiuso stamattina (3 dicembre) alle 9.

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