Non solo ladri, ma anche senza cuore
Zogno, bersagliato l’orto dei disabili

Spariscono frutta e verdura nel terreno del Centro diurno: «Basterebbe chiedere, i ragazzi sono generosi»

Chi frequenta la ciclovia della Valle Brembana, nel tratto che congiunge la frazione di Ambria a Zogno, avrà forse notato un appezzamento, proprio in riva al fiume Brembo, coltivato. Questa porzione di terra fertile è un piccolo orticello gestito dal Centro disabili diurno di Zogno. L’area viene utilizzata appunto come attività per i ragazzi con disabilità.

Ma questo spazio a loro dedicato non viene rispettato, anzi l’orticello è spesso sfruttato per fare spesa gratis. L’ultimo episodio è accaduto proprio questa settimana: un passante, con tanto di borsa, ha fatto man bassa del raccolto. Un brutto gesto perché così facendo si manca di rispetto alla proprietà altrui e anche all’impegno dei ragazzi.

Volontari e insegnanti del Centro disabili diurno hanno espresso la loro delusione con un post su Facebook invitando la popolazione a vigilare sul loro terreno. E magari ad ammonire l’occasionale mano lesta facendolo desistere.

Le attività organizzate in questo orticello fanno parte di un insegnamento personalizzato che possa aiutare i ragazzi a sviluppare al meglio le loro capacità. Tutto questo sarebbe difficilmente sperimentabile in un’aula scolastica. Nel terreno i ragazzi coltivano fiori, erbe e frutti, cimentandosi nella semina e nel raccolto e mettendo così alla prova la loro manualità. Aiutati dagli insegnanti, che hanno ideato questa strategia didattica e allo stesso tempo ludica, i ragazzi si divertono e raggiungono obiettivi di apprendimento.

È da ormai una decina di anni che i volontari del Centro gestiscono questo spazio e per ovvi motivi non possono occuparsi della sorveglianza 24 ore su 24. Purtroppo, durante questo periodo sono stati molti i casi di vandalismo e a proposito di questo ennesimo gesto increscioso il responsabile del centro Ezio Carminati commenta: «Se un passante si fermasse, chiedendo un frutto di nostra produzione, sarebbero i nostri ragazzi i primi a farsi avanti. Potrebbe essere l’occasione giusta per far due chiacchiere e conoscere nuove persone». Insomma, al Cdd si spera che in futuro passanti e fruitori della ciclovia capiscano l’importanza di «rubar» loro un sorriso e non il raccolto.

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