«Nuovi diaconi, siate luce
nelle periferie e tra i poveri»

Il vescovo ha esortato Stefano Bortone e Giovanni Ronzoni entrambi di Sant’Alessandro in Colonna: «Siate esempi di servizio».

Stefano Bortone e Giovanni Ronzoni sono i due nuovi diaconi permanenti ordinati sabato pomeriggio in cattedrale dal vescovo Francesco Beschi. Entrambi della parrocchia di Sant’Alessandro in Colonna, i due uomini sono ora a servizio della Chiesa di Bergamo.

La dimensione del servizio è quella che il vescovo ha sottolineato in modo particolare nelle sue parole perché specifica del diaconato. «Siete chiamati a essere luce per tutti e in tutte le dimensioni della vita– ha detto nell’omelia – soprattutto nelle periferie esistenziali e sociali. Il diacono, come già fu in origine, è luce nel servizio ai poveri». Una presenza, quella dei diaconi, che il vescovo ha indicato come preziosa nella vicinanza alle povertà. «A fronte delle esigenze crescenti e della complessità della vita sociale assistiamo anche a un aumento delle povertà e disuguaglianze crescenti in Italia e nel mondo. Il diacono è modello del servizio al povero, è prototipo del servizio cristiano che non è dettato solo dalla soddisfazione delle diverse forme di bisogno, ma che trova la sua fonte nell’amore di Cristo. Decisiva in questo è la relazione, il “toccare la carne del povero”. L’organizzazione della carità non può sostituire il farsi prossimo concretamente».

Monsignor Beschi ha indicato alcuni aspetti del servizio del diacono alla Parola di Dio, nell’annuncio del Vangelo, nella predicazione, nella catechesi. «Abbiamo bisogno di un servizio alla Parola nel concreto della vita quotidiana. È necessario che la Parola possa toccare il cuore soprattutto di chi vive nella sofferenza e nello smarrimento. Una carità senza la Parola del Vangelo si esaurisce nel gesto». Ha ricordato ai due nuovi diaconi come il loro servizio attinga dall’Eucaristia le sue caratteristiche più profonde di amore e di carità. Sull’altare con il vescovo i molti sacerdoti che, in diverso modo, hanno seguito il cammino dei due uomini in questi anni. Presenti in cattedrale erano le loro famiglie, gli amici e le comunità in cui hanno vissuto. La Liturgia di ordinazione li ha a chiamati a esprimere davanti al vescovo e alla Chiesa la loro volontà di consacrarsi e l’impegno a vivere con umiltà e carità il loro servizio, a custodire e annunciare la fede con le parole e le opere, a vivere con fedeltà il tempo della preghiera e a conformare la loro vita a Cristo. Il canto solenne delle Litanie da parte dei sacerdoti e dell’assemblea ha invocato l’intercessione dei Santi mentre i due uomini si sono prostrati a terra. Nel silenzio il vescovo ha quindi imposto le mani sul loro capo e ha poi pronunciato la preghiera solenne di ordinazione. Sono state la moglie di Stefano Bortone e la mamma di Giovanni Ronzoni a vestirli con gli abiti diaconali, la stola e la dalmatica «segni del loro servizio nella Chiesa e della loro dignità di ministri del Vangelo».

Il vescovo ha quindi consegnato nelle loro mani il Libro dei Vangeli pronunciando le parole della Liturgia «Ricevi il Vangelo di Cristo del quale sei divenuto l’annunziatore, credi sempre ciò che proclami, insegna ciò che hai appreso nella fede, vivi ciò che insegni». Con il vescovo i due diaconi hanno scambiato l’abbraccio di pace e la gioia dell’assemblea si è manifestata in un applauso. Al termine della celebrazione monsignor Beschi ha espresso la riconoscenza a nome della diocesi ai due diaconi, alle loro famiglie, ai laici e ai sacerdoti che hanno accompagnato il loro cammino e alla comunità diaconale della Chiesa di Bergamo.

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