Paladina in lutto per la 28enne Paola
«Non dimenticheremo la tua dignità»

La giovane estetista di Paladina se n’è andata a soli 28 anni dopo aver combattuto la malattia. Prima di morire la donazione all’ospedale.

Se n’è andata a soli 28 anni Paola Scanzi. Si è spenta sabato a Paladina, preceduta di sette mesi dalla madre Maria Vincenza Lorusso. La giovane - che lavorava come estetista - non è riuscita a superare la battaglia, lunga e sofferta, con la malattia, lasciando, oltre al padre Gianpietro, al fratello e alle due sorelle, anche tanti amici e amiche che negli ultimi tempi le erano stati particolarmente vicini.

E sono stati proprio loro - e in particolare alcune amiche - a raccontarne la vita, ma anche le sofferenze sopportate negli ultimi due anni e cioè da quel febbraio del 2018 in cui comparvero i primi sintomi della grave patologia che se l’è portata via: «Tutto era iniziato con un banale formicolio al braccio - scrivono -. Ti fecero gli esami e l’esito risultò positivo: un brutto mostro (come lo chiamavi tu). Ce lo comunicasti con la solita ironia e poi affrontasti tutto il percorso con grande coraggio. Con il tuo carattere sei sempre riuscita a non farci pesare il tuo dolore, sia fisico che psicologico, anzi hai sempre mostrato disponibilità a chi ti chiedeva aiuto o anche un parere per ogni cosa, perché contava più il sorriso degli altri che il tuo». Iniziarono così le prime chemio «e i capelli rasati dalla Sciura Maria che ti aveva accolto come una figlia, avevi la parrucca nuova che chiamavi Samara - ricordano ancora le amiche - e non osavi entrare nel solito bar ma tu eri bella così».

Nella primavera del 2019 un barlume di speranza. Perché Paola sembrava aver sconfitto «il mostro» mentre la vita poteva riprendere di nuovo la sua normalità: «È stata un’estate pazzesca - raccontano ancora - ti stavi riprendendo e avevi iniziato a tornare la Paola di sempre, senza ansie e preoccupazioni. Purtroppo in autunno, proprio quando la mamma ti ha lasciato, il mostro è ritornato e non volevi più curarti. Ti abbiamo convinto e anche se le cure erano devastanti, sei nuovamente migliorata». Un’altra rinascita - con una indimenticabile vacanza a New York dalla sorella Viviana dopo 5 anni che la giovane estetista non la incontrava - e al ritorno purtroppo la terza e fatale ricaduta: un ultimo capitolo affrontato ancora con coraggio e con l’aiuto dei medici - Francesco Valenti e Stefania Zambelli, oltre all’infermiera Renata - ma anche la generosità che hanno spinto Paola, proprio nelle difficili settimane della pandemia, ad aiutare con una donazione l’ospedale Papa Giovanni XXIII dove era in cura .

«Nonostante il tuo dolore - concludono le amiche - sei riuscita a pensare anche al nostro ospedale che sta passando un periodo tragico; hai raccolto tutte le tue cose di Polpishop e le hai vendute per dare il ricavato in beneficenza. Malgrado tutte le prove che hai dovuto affrontare sin da piccola, e che non ti sono mai state risparmiate, non hai mai perso le speranze, te la sei sempre cavata con forza e dignità. Non ti sei mai arresa, neanche oggi, che ci lasci qui senza di te. Hai perso la tua, la nostra battaglia, lasciandoci però un grande insegnamento e un esempio che seguiremo per tutta la vita». La salma di Paola sarà cremata e le ceneri tumulate nel piccolo cimitero di Antea (San Pellegrino), con la nonna Gemma.

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