Piano per ampliare le terapie intensive
Ma la Fiera: smantellamento entro l’anno

In totale 47 posti in più negli ospedali. «Lavori per 24 mesi, resti attiva la struttura da campo». L’ente di via Lunga: «No, smantellamento entro l’anno».

Si lavorerà per livelli. Quattro. Livelli di allerta e contagio: man mano i pazienti covid aumenteranno, aumenteranno di pari passo anche i letti di terapia intensiva e sub-intensiva. E anche per l’ospedale in fiera l’orizzonte è più ampio o – quantomeno – non ancora definito.

Regione Lombardia approva il «Piano di riordino della rete ospedaliera per fronteggiare le emergenze pandemiche». Tradotto: come farsi trovare pronti in caso di una seconda ondata. Su richiesta del Ministero della Salute, il Pirellone dispone così un aumento strutturale dei posti di terapia intensiva e sub-intensiva: che, per gli ospedali bergamaschi, significa rendere permanente una parte di quell’ampliamento di letti avvenuto in corsa, nel pieno della crisi. Ebbene, secondo il piano approvato martedì dalla Giunta Fontana e inviato al Governo, in provincia di Bergamo i posti di terapia intensiva aumenteranno complessivamente di 21 unità, passando da 85 a 106.

Per quanto riguarda la sub-intensiva invece, l’aumento sarà più ancora più marcato: a disposizione verranno messi 26 posti in più, portando così da 40 a 66 il totale di letti a disposizione. Letti che, peraltro, dovranno essere strutturati in maniera tale da trasformarsi velocemente in posti di terapia intensiva.

Nel dettaglio, ecco come si riorganizzeranno i principali ospedali bergamaschi secondo il piano regionale. Al Papa Giovanni XXIII i posti letto di terapia intensiva da 72 passeranno ad essere 80, per una spesa di 430.660 euro. Anche quelli di sub-intensiva aumenteranno di otto unità, con un costo lavori stimato in 425.780 euro: aggiunti alla dotazione attuale di 38 posti letto, si arriva così a quota 46.

Il Papa Giovanni

Il direttore sanitario Fabio Pezzoli chiarisce: «Abbiamo chiesto di poter realizzare otto nuovi posti di sub intensiva in un’area del Pronto soccorso che attualmente è occupata da ambulatori, e per questo saranno necessari dei lavori. Per i posti di terapia intensiva abbiamo invece proposto di poter mantenere 12 posti letto attivati nel periodo Covid in un’area già attrezzata della piastra al secondo piano, per cui servirebbe il personale necessario ma nessun intervento strutturale, e ci stiamo confrontando con Regione Lombardia». Dei dodici posti chiesti dal Papa Giovanni, il Pirellone ne ha autorizzati – stando al piano approvato martedì – solo otto, almeno per ora.

Asst Bergamo Est

Passando invece all’Asst Bergamo Est, i letti di terapia intensiva – presenti solo al Bolognini di Seriate - passeranno da 6 a 17: undici in più, di cui otto saranno messi a disposizione nel piano che verrà realizzato sopra il nuovo pronto soccorso. Spesa prevista: 1.836.100 euro. Per la sub-intensiva, invece, ai due posti letto del Bolognini se ne aggiungeranno altri tre (spesa di 115.900 euro) all’ospedale di Piario, fino ad oggi sprovvisto: saliranno così a cinque i posti disponibili per l’Asst Bergamo Est. «La pandemia ha chiaramente evidenziato la necessità di un approccio intensivistico ai pazienti – commenta il direttore generale, Francesco Locati – o, meglio, a un sottogruppo di pazienti particolarmente suscettibili. Abbiamo quindi presentato una proposta di sviluppo nella direzione di un aumento della dotazione di posti letto di terapia intensiva e semi-intensiva, e abbiamo evidenziato anche la necessità delle strumentazioni atte a garantire il monitoraggio e il controllo in continuo dei parametri vitali».

Asst Bergamo Ovest

Infine, l’Asst Bergamo Ovest: i sette posti di terapia intensiva a disposizione – tutti nell’ospedale di Treviglio – diventeranno nove (con un investimento pari a 1.634.800) mentre quelli di sub-intensiva, fino ad oggi inesistenti (o meglio: inesistenti in fase pre-covid; durante l’epidemia se n’è creati in corsa dodici) saliranno a 15, con una spesa prevista di 1.891.000 euro. «Confido in una rapida approvazione del piano di investimenti da parte del Ministero – dice il direttore generale Peter Assembergs - che ci permetta di iniziare quanto prima i lavori».

Su scala regionale, complessivamente il Pirellone prevede di poter mettere a disposizione fino a 1446 posti di terapia intensiva e 704 di sub-intensiva con un investimento pari a 225milioni di euro. E nella delibera approvata martedì dalla Giunta Fontana si parla anche dell’ospedale in fiera: ospedale che si chiede rimanga attivo, recita il provvedimento, «fino alla completa realizzazione degli interventi di adeguamento» degli ospedali. Interventi che, sempre secondo Regione, potranno durare «orientativamente circa 24 mesi».

Il presidio temporaneo allestito dagli alpini può quindi rimanere attivo per altri due anni? «Non mi risulta proprio – dice Giuseppe Epinati, amministratore unico di Bergamo Fiera Nuova -. Mi è stato assicurato anche recentemente che entro la fine del 2020 l’ospedale alla fiera verrà smantellato. Oggi (ieri, ndr) è arrivata una pec di Beatrice Stasi indirizzata al prefetto di Bergamo, al presidente di Regione Lombardia, al commissario straordinario per l’emergenza e in copia, al sottoscritto, nella quale si chiede una proroga del decreto di requisizione della fiera oltre il 31 luglio. Ma non c’è alcun accenno a ulteriori termini». Anche il direttore sanitario degli alpini, Sergio Rizzini, esclude lo scenario ipotizzato dalla Regione nel documento.

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