«Più corse sulla linea Bergamo-Milano»
La Regione fa pressing su Trenord e Rfi

Dopo la lettera dei pendolari l’assessore Terzi chiede di rimodulare le coincidenze sulla linea Bergamo-Milano.

«Il nostro impegno è quotidiano: ogni spiraglio, ogni ipotesi, ogni soluzione alternativa che consenta di tornare il prima possibile alla normalità viene attentamente e scrupolosamente vagliata. Non lasciamo e non lasceremo nulla di intentato»: così Claudia Terzi, asssessore regionale alla Mobilità prova a rassicurare i pendolari bergamaschi, esasperati oltre ogni limite dopo la chiusura (per almeno due anni) del ponte di Calusco. Ma si toglie anche qualche sassolino dalla scarpa.

«I pendolari e i cittadini stanno soffrendo per una situazione imputabile a una mancata manutenzione da parte del proprietario del ponte San Michele. Non è stato possibile mettere in campo piani alternativi proprio perché la chiusura dell’infrastruttura è stata improvvisa e inaspettata per tutti. Mai Rfi aveva paventato rischi di questa natura». E «posto che il principio di precauzione non può essere ignorato, onde evitare tragedie assurde come quella di Genova, come Regione Lombardia ci siamo immediatamente attivati con l’obiettivo di ridurre, per quanto possibile, disagi che purtroppo sono inevitabili».

Il Pirellone e le polemiche

Stabilito questo, l’assessore spiega di avere «chiesto a Trenord e Rfi di trovare un accordo per inserire altre corse negli orari di maggior affluenza sulla Bergamo-Milano via Treviglio, mentre è allo studio la possibilità di attivare navette da Calusco d’Adda verso la stazione di Olgiate Molgora sulla S8 Milano-Lecco. E abbiamo chiesto di migliorare le coincidenze rimodulando il sistema in base al nuovo, provvisorio, assetto».

Poi l’obiettivo si sposta sul terreno della polemica politica e sulle critiche dei consiglieri regionali del Pd in merito al rinvio del seduta (dal 23 ottobre al 13 novembre) del Consiglio regionale dedicata al trasporto ferroviario in Lombardia: «Decisione assunta dall’ufficio di presidenza del Consiglio» sottolinea la Terzi.

«Quanto alle polemiche dei consiglieri Pd, ricordo che il loro partito ha governato l’Italia negli ultimi 5 anni: dovrebbero quindi rendere conto ai cittadini dei mancati investimenti che hanno pesantemente inciso sul servizio ferroviario lombardo fino a determinare l’attuale situazione di emergenza. Negli anni l’unica a investire sul servizio è stata Regione Lombardia, per esempio acquistando 161 nuovi treni che diventeranno operativi dal 2020, dati i tempi tecnici ».

Lo Stato attraverso Trenitalia (Gruppo Fs) controlla il 50% della società che fa viaggiare i treni, ovvero Trenord, e gran parte della rete dei binari attraverso Rfi (sempre società del gruppo Fs): «In entrambi i casi gli investimenti per la Lombardia sono stati così risibili da generare i gravi disservizi che sono sotto gli occhi di tutti. Come Regione abbiamo avviato una trattativa con Fs affinchè si decida a mettere sul tavolo gli interventi necessari per la manutenzione e lo sviluppo della rete e per la fornitura di ulteriori treni e ulteriore personale. Siamo inoltre in attesa di un confronto con il ministro ai Trasporti Danilo Toninelli, al quale abbiamo inviato una richiesta per un faccia a faccia sui problemi dei pendolari lombardi: servono risposte immediate».

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