Preparativi per gli esami di maturità
È caccia ai presidenti di commissione

È una vera e propria caccia al tesoro, secondo la dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale di Bergamo, Patrizia Graziani. Per ora, anche nella Bergamasca, ci sono pochi presidenti di commissione pronti a guidare i prossimi esami di Stato: il 17 giugno dovranno essercene 205, a oggi (dopo la chiusura del termine di presentazione delle domande degli interessati) ce ne sono 114.

«Si tratta di una situazione comune a tutta la Lombardia – spiega Graziani -: per il momento si sono presentati pochi aspiranti presidenti di commissione per l’esame di Stato. Entro il 7 maggio infatti coloro che potevano essere interessati a tale incarico dovevano presentare la propria candidatura. Visto che a quel punto le adesioni non erano state molte, si era deciso di prolungare il periodo di tempo per l’accettazione delle candidature fino al 18 maggio. Ma anche a quella data non ci sono state molte adesioni».

Nella Bergamasca l’Esame di Stato della scuola secondaria di secondo grado del prossimo 17 giugno coinvolgerà 410 classi. Ciò significa che per garantire il corretto procedimento degli esami serviranno 205 presidenti di commissione (ogni presidente si prende in carico due classi, ndr). «Attualmente la Bergamasca può contare su 114 presidenti – continua Graziani -, che rappresentano il 55% del necessario. I presidenti di commissione sono, obbligatoriamente, i dirigenti scolastici delle scuole superiori della provincia, che svolgono questo compito in scuole che sono diverse da quella che dirigono, oppure altri docenti che si candidano per questo specifico ruolo in occasione degli esami».

Un ruolo che, però, quest’anno è particolarmente poco attrattivo. «Manca la quota docenti – aggiunge - anche perché, rispetto agli anni passati in cui le commissioni d’esame erano un mix tra docenti interni ed esterni, quest’anno con le commissioni solo interne i professori vengono utilizzati in maggior numero proprio come commissari. È qualcosa che succede con molti di docenti che negli anni passati prestavano servizio come presidenti di commissione. Al momento quindi cerchiamo 91 presidenti. Sicuramente per qualcuno la non candidatura è dovuta anche alla situazione generale e al rischio contagio, ma c’è anche una componente relativa alla novità rappresentata da questo tipo d’esame: solo una prova orale, in presenza. Le riflessioni che sono state fatte sono diverse, ma i tempi sono già scaduti. A noi non resta che aspettare le indicazioni su come muoverci da parte dell’Ufficio scolastico regionale (che si occupa delle procedure per l’individuazione dei presidenti di commissione, dato che la lista di candidati è regionale, con suddivisione provinciale)».

Nel frattempo le scuole si stanno organizzando per procedere con gli esami in condizioni di massima sicurezza. «L’ordinanza del Ministero è di qualche giorno fa – conclude Graziani - ora le scuole stanno aspettando le indicazioni operative per la sicurezza. Sicuramente tutti sono già al lavoro per preparare l’esame e per preparare gli spazi adeguati».

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