Ricordarla con una raccolta fondi
«Così SuperIrma vive con noi»

Tante le dimostrazioni d’affetto in questi giorni: «Abbiamo capito che il nostro dolore doveva essere trasformato in qualcosa di utile, Irma avrebbe voluto così per dimostrare che c’è ancora speranza, c’è solidarietà. Ci sono relazioni e c’è soprattutto umanità. Questo deve essere il nostro futuro».

«Il coronavirus è una tragedia, di grande dolore e solitudine, perché ci ha portato via persone care e ha annientato i gesti e i riti a cui noi eravamo abituati con la nostra mamma». Cristina Corna mostra la foto di Irma Madonna, uno scatto di una festa dello scorso Natale: in braccio la nipotina Alma Lou. «Avevamo creato delle mascherine, poco distante c’era anche il nipotino Lèon – continua Cristina -. La vogliamo ricordare proprio così, come una super eroina che si è spesa per gli altri, che ha amato la vita».

Le date, Cristina, le ricorda bene: il 16 febbraio è stata l’ultima volta che la famiglia si è incontrata. «Poi la mamma si è ammalata, è andata in isolamento, è stata ricoverata ed è morta il 10 marzo scorso per una grave polmonite bilaterale legata a coronavirus: avrebbe compiuto 74 anni il prossimo 23 aprile. Noi non l’abbiamo più vista, abbiamo però i ricordi». Per questo la famiglia ha voluto commemorare Irma «nel modo in cui avrebbe voluto: aiutando gli altri».

Da qui le figlie Cristina e Francesca, con il papà Lorenzo hanno avviato una raccolta fondi dal titolo «SuperIrma» all’indirizzo www.gofundme.com/f/superirma-per-cesviemergenza-sanitaria-bergamo. Il ricavato sarà completamente devoluto al Cesvi: «In un momento di oscurità come questo, l’augurio che “SuperIrma” farebbe è di rinnovamento – spiega la famiglia -. La nostra mamma, attraverso l’insegnamento, l’impegno sociale e politico, e grazie al suo modo di essere nel mondo, è sempre stata fonte di energia, e ha contribuito al cambiamento di ciò che la circondava».

Il pensiero va ai suoi tanti alunni ad Alzano e agli anni di politica a Villa di Serio. Le due comunità bergamasche in questi giorni non hanno infatti mai smesso di ricordarla: insenante elementare fino al 2004 ad Alzano, i bambini erano la sua missione: «Laureata in Lingue e Letterature straniere alla Bocconi, insegnare era il suo sogno: credeva nell’educazione alle relazioni. Era un’insegnante severa, ma sapeva riconoscere l’unicità e il potenziale di ciascuno». Poi il ruolo politico: assessore ai Servizi sociali e all’Istruzione a Villa di Serio dal ‘94 al 2014, con lei sono nati il Centro di aggregazione giovanile, il Centro diurno integrato per gli anziani. «Era nel gruppo dei volontari per le persone bisognose e si è sempre prodigata per l’integrazione della comunità di immigrati che si è creata a Villa di Serio» continua la figlia Cristina.

Tante le dimostrazioni d’affetto in questi giorni: «Abbiamo capito che il nostro dolore doveva essere trasformato in qualcosa di utile, Irma avrebbe voluto così per dimostrare che c’è ancora speranza, c’è solidarietà. Ci sono relazioni e c’è soprattutto umanità. Questo deve essere il nostro futuro».

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