Ricoveri in retromarcia nella Bassa
Picco il 20 novembre: 206 posti occupati

Il picco il 20 novembre, con 206 posti letto occupati a Treviglio e Romano: venerdì, 181. Assembergs: lenta discesa, dati confortanti.

Lentamente, cala il numero dei ricoverati per Covid-19 negli ospedali di Treviglio e Romano. Un andamento che fan ben sperare, anche alla luce dei dati forniti ieri da Asst Bergamo Ovest, dai quali appunto si evince una confortante riduzione della richiesta di posti letto: dei 235 posti complessivamente disponibili nei due reparti Covid, ne sono attualmente occupati 181: 92 a Treviglio e 89 al «Santissima Trinità» di Romano.

La riapertura dei due reparti - che erano chiusi alla fine della prima terribile ondata di primavera - era scattata nella seconda metà di ottobre: il 20 i primi ricoveri per Covid, 18 a Romano e due a Treviglio. Il numero nei giorni e nelle settimane successive era gradualmente salito, inducendo Asst Bergamo Ovest a predisporre sempre più posti letto, ricavando ulteriori spazi nei due ospedali. Per farlo era stato attuato lo stop agli interventi chirurgici non urgenti, anche se programmati, per liberare posti letto destinati ai pazienti Covid e a quelli sottoposti a operazioni urgenti e oncologiche. Per affrontare il crescente aumento dei ricoveri - il 65% di persone provenienti dal Milanese - Asst Bergamo Ovest aveva preparato anche un piano di ampliamento delle zone Covid, che prevedeva 300 posti letto complessivi: un’operazione che per fortuna non si è resa necessaria. Il numero massimo di ricoveri in questo periodo di nuova emergenza sanitaria è stato registrato il 20 novembre, con 206 posti letto occupati: poi il confortante decremento, con i 197 di lunedì, i 189 di giovedì e i 181 di ieri.

Un trend dunque positivo: come reso noto dall’Azienda, sono in calo i casi Covid segnalati dalla Centrale regionale e dai due Pronto soccorso ospedalieri.

Spiega il direttore generale Peter Assembergs: «Con questo andamento, nei due ospedali potremo presto cominciare a predisporre un assetto più normale e a riprendere con le attività non urgenti, sospese con l’arrivo della seconda ondata pandemica. In quello di Treviglio – prosegue – cominceremo dalla Chirurgia, che in realtà non si è mai fermata, liberando alcuni posti letto per le operazioni chirurgiche programmate».

Assembergs commenta: «Ora affrontiamo questa seconda ondata con più preparazione rispetto alla scorsa primavera, ma il problema vero è la tenuta a lungo termine del sistema sanitario, che non può lavorare sempre e costantemente sotto stress».

In questo periodo Asst Bergamo Ovest non si è fermata nemmeno nel programma di assunzioni che riguarda gli infermieri: nei giorni scorsi si è svolta nel padiglione di «TreviglioFiera» la seconda prova scritta per l’assunzione di 150 operatori: un migliaio le domande pervenute e 450 i candidati selezionati: «Una settantina saranno destinati al territorio come infermieri di comunità – spiega ancora Assembergs –, altrettanti agli ospedali di Treviglio e Romano. Il tutto per raggiungere e superare il fabbisogno attuale, mettendo in campo per il futuro progetti di crescita».

Ieri intanto, secondo giorno di tamponi rapidi alla fiera di Treviglio e primo caso di positività tra i quattro persone della popolazione scolastica che si sono sottoposti ai test antigenici: si tratta di una donna di 55 anni appartenente al personale non docente di una scuola elementare del Milanese. Si è presentata in tarda mattinata, mandata dalla dirigenza della scuola dove lavora, perchè aveva accusato un leggero malessere, potenzialmente ricollegabile al Covid. Dopo l’esecuzione del tampone, mezz’ora di attesa per un esito che ha segnalato la positività, motivo per il quale il medico di turno dell’Usca (Unità speciali di continuità assistenziale) ha invitato la donna a raggiungere nel medesimo piazzale fieristico il «drive through» per sottoporsi al tampone molecolare, il cui referto giungerà oggi.

Negativi invece i risultati dei tre test effettuati su altrettante alunne, due delle elementari e una delle medie. Quest’ultima, del Milanese, si è sentita poco bene in classe ed è stata accompagnata dalla mamma a Treviglio, dove il tampone ha però rivelato la negatività. Con febbre invece si è presentata una scolara delle elementari: nonostante il test rapido negativo, il medico dell’Usca ha preferito indirizzare la piccola verso il tampone molecolare. Negativo infine l’ultimo test eseguito su una bambina della primaria residente nella nostra provincia. «Questi tamponi in numero limitato e per lo più negativi – spiega il medico dell’Usca, Claudio Colleoni – sono emblematici di una situazione che indica un lento miglioramento». E ieri sono proseguiti nel parcheggio di «TreviglioFiera» i test con i tamponi molecolari: sottoposte circa 200 persone, un numero sempre in calo rispetto al 9 novembre, giorno di inizio dei test in questa sede. Ai tamponi sono stati sottoposti complessivamente anche 1.582 dipendenti e collaboratori dell’Asst Bergamo Ovest: nessuno ricoverato, 17 le persone risultate positive e tutt’ora in isolamento fiduciario, tra queste tre dirigenti/medici e 14 operatori.

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