Ricoveri, la curva continua a crescere
«Sale operatorie al 50 per cento»

Salgono a 466 i pazienti Covid, di cui 52 in terapia intensiva. Ci si prepara al livello 4. Pezzoli dell’ospedale Papa Giovanni XXIII: «Ridotto l’ordinario».

La terza ondata, spinta dalle varianti, monta e negli ospedali si rinforza l’argine. Posti letto e risorse vanno indirizzati alla lotta contro il Covid, anche a scapito dell’attività ordinaria. Lo dice chiaramente la circolare di sabato della direzione generale del Welfare di Regione Lombardia, che sollecita il sistema sanitario a passare dal livello di allerta 3 al 4 (in totale sono cinque), rimandando gli interventi chirurgici programmati e le prestazioni non urgenti

Anche in Bergamasca ci si riorganizza. I ricoveri di pazienti Covid continuano ad aumentare: lunedì 8 marzo sono saliti a quota 466 (43 in più rispetto a domenica, quando però mancavano alcuni aggiornamenti), di cui 52 in Terapia intensiva. La pressione arriva soprattutto dall’area bresciana, già satura, ma anche i casi «made in Bergamo» crescono costantemente.

La riorganizzazione

I bergamaschi con sintomi che si rivolgono al Papa Giovanni sono passati da una media di 2-3 alla settimana a una di 4-5 al giorno, con punte di 9 e 12. Per dare l’idea, ieri al Pronto soccorso della Trucca si sono presentate undici persone: tre bergamasche (due rimandate a casa e una tenuta in osservazione), e le restanti otto, ricoverate, provenienti dal territorio bresciano. In totale sono 117 i pazienti Covid ricoverati (5 in più rispetto a domenica), di cui 88 in degenza (da 79) e 29 in Terapia intensiva (da 33). Con l’età media che si abbassa tra i 40 e i 70 anni.

Lunedì l’Unità di crisi interna ha fatto il punto. «Passeremo gradualmente dal livello 3 in cui siamo ora al livello 4 – spiega il direttore sanitario Fabio Pezzoli –. Il che significa passare da 128 posti letto ordinari a 176, anche sulla base della pressione sul Pronto soccorso. Per fortuna restano pochi i bergamaschi che si presentano, anche se in aumento. La maggior parte dei ricoveri riguarda ancora invii da Brescia e dalle zone limitrofe». Sotto osservazione sono soprattutto le Terapie intensive. «Lo scatto di livello – entra nel merito Pezzoli – significa passare dai 32 posti letto già attivati a 48.

Otto in più saranno già pronti tra martedì e mercoledì, poi ne verranno aggiunti altri otto, per arrivare gradualmente a 48, se ce ne sarà bisogno». Il direttore sanitario non nasconde la preoccupazione se si dovesse andare oltre a quell’asticella: «Già arrivare a 48 significa aumentare del 60% la disponibilità attuale. Oltrepassare questo numero significherebbe bloccare tutto l’ospedale, e non credo che si possa arrivare a tanto. L’anno scorso siamo arrivati a 100 posti letto in terapia intensiva, ma l’anno scorso era un altro mondo». Uno scenario assolutamente da evitare, anche se inevitabile è l’altra faccia della medaglia.

«Incrementare i posti letto Covid significa ridurre i posti letto per le altre patologie – Pezzoli non nasconde le difficoltà –. Abbiamo già ridotto la funzionalità delle sale operatorie, ora verranno ridotte al 50-55% di funzionalità sulle diverse specialità». Da garantire ci sono anche l’emergenza-urgenza («La zona arancione riduce la mobilità ma non ferma gli incidenti») e l’hub territoriale per le patologie tempodipendenti (infarti, ictus, neurochirurgia).

«Non mi rende felice andare a scapito dell’attività ordinaria, conciliare tutto è la nuova sfida. Anche se per fortuna sono lontani i numeri dell’anno scorso, quando al Pronto soccorso si presentavano in un giorno 100-120 persone tutte da ricoverare».

Pressione da Brescia

L’onda da Brescia si fa sentire anche sulla Asst Bergamo Est, dove giorno dopo giorno il trend dei ricoveri si conferma in aumento, passati dai 105 di domenica ai 114 di lunedì. Novanta i pazienti acuti tra gli ospedali di Seriate (dove ci sono 32 degenti e sette pazienti in Terapia intensiva), Alzano (19), Piario (16) e Lovere (23) più i 17 subacuti di Gazzaniga. Gli accessi riguardano soprattutto pazienti dai paesi della cintura del Sebino e dell’area bresciana. Come già riferito dal direttore sanitario Gabriele Perotti, qui si è già entrati in fase 4: «Stiamo rimodulando l’offerta quasi in tempo reale, effettuando anche scelte difficili come la riduzione delle attività elettive non urgenti», ha dichiarato.

Per quanto riguarda la Asst Bergamo Ovest si contano 116 pazienti Covid (dai 97 di venerdì), di cui 62 all’ospedale di Treviglio-Caravaggio e 54 a Romano. I posti letto totali sono già saliti a 125, con l’apertura di altri sette posti di Terapia intensiva. Al Policlinico San Pietro sono 75 i ricoveri (di cui 5 in Terapia intensiva) dai 67 di domenica: i posti ordinari disponibili sono stati ampliati a 92, all’interno di una strategia che potrà portare gradualmente fino all’attivazione di 140 letti in degenza e 11 in terapia intensiva. I dati di Humanitas Gavazzeni riportano 36 pazienti in degenza ordinaria e 4 in terapia intensiva: è già stato attivato il livello 3 dando la disponibilità di 74 posti letto e 9 di terapia intensiva. «Stiamo organizzando l’ospedale – fanno sapere – cercando di garantire continuità di cura ai pazienti» Da ieri anche l’istituto Palazzolo ha ripreso ad accogliere i pazienti Covid: quattro i ricoveri.

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