Ryanair, decolla la protesta
«No ai 5 anni di tagli proposti»

La compagnia vuole ridurre del 10% gli stipendi degli equipaggi «Ma il traffico riprenderà nel 2022: ci vogliono penalizzare più a lungo».

Nell’ attesa che riprendano i voli decolla la tensione tra Ryanair e il suo personale di stanza in Italia. In realtà inquadrato in Malta Air, società controllata dagli irlandesi. In un documento firmato dalle rappresentanze dei lavoratori e da Fit Cisl, Anpa e Anpav, si sottolinea come il taglio del 10% delle remunerazioni (sia nella parte fissa che in quella variabile) per un periodo indicativamente di 5 anni non sia accettabile. Anche in presenza dell’ emergenza Covid-19.

«L’ utilizzo come da noi proposto del contratto di solidarietà difensiva per il biennio 2020-2022 genera per l’ azienda maggiori risparmi rispetto al taglio del 10% da loro richiesto» scrivono. «A questo si aggiunge la disponibilità a concordare modifiche operative per migliorare la produttività dei dipendenti durante il periodo di utilizzo del contratto di solidarietà».

«Non sono tagli indispensabili» Il timore delle rappresentanze dei dipendenti è «che non si cerchi un accordo ragionevole ma si agisca per slogan e stereotipi attaccando il contratto firmato e peggiorando le nostre condizioni lavorative per i prossimi 5 anni». Ed oltre al taglio salariale sembra questo il punto, l’ orizzonte temporale della crisi: «Il trasporto aereo, in assenza di una nuova ondata pandemica riprenderà entro il 2022 con ottime prospettive di crescita della nostra azienda» scrivono. Prospettiva tra l’ altro condivisa pubblicamente ad Ryanair che in prima battuta si era addirittura spinta oltre, fino ad ipotizzare una ripresa già entro fine anno, salvo poi allinearsi sulle previsioni degli analisti del settore.

«Pertanto questi tagli del personale e peggioramenti economici con durata quinquennale non sono indispensabili per la durata dell’ azienda come si vuole far intendere, ma mostrano il cinico desiderio di voler far ricadere la perdita economica dell’ ultimo periodo principalmente sui naviganti (il personale di bordo - ndr) invece di fare buon uso degli ammortizzatori sociali disponibili che il contratto italiano ci permette di attivare» conclude il documento.

Da parte di Ryanair nessun commento: nonostante i nostri tentativi non è stato possibile ottenere alcuna replica. Ma in generale la situazione è parecchio tesa: voci sempre più insistite parlano, per esempio, di un’ imminente chiusura della base di Vienna dove opera un’ altra controllata, Lauda Air.

Wizzair, cambi sulla Romania Intanto, sul versante delle altre compagnie, Easyjet è pronta a tagliare il 30% del personale, mentre Wizzair ha annunciato ieri una nuova base a Milano Malpensa (che così rafforza ulteriormente una certa qual vocazione low cost) con 20 nuove rotte e 5 aerei basati.

Sempre riguardo a Wizzair, sono cambiati i giorni di ripresa dei voli da Orio al Serio verso alcune destinazioni dell’ est Europa, prevalentemente da e per la Romania. Annunciati (e messi in vendita) inizialmente per questo fine settimana, i voli sono invece stati spostati a metà giugno. Il consiglio è quello di consultare il sito internet, vista la situazione in evoluzione.

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