San Pellegrino, clinica o albergo?
Tra 5 mesi il destino del Grand Hotel

C’è il bando per il recupero definitivo e la gestione per 50 anni: finora quattro le società interessate, tra cui «QC Terme». Offerte al 30 novembre.

Entro il 30 novembre prossimo si saprà probabilmente il destino del Grand Hotel di San Pellegrino, il secolare edificio liberty chiuso dal 1978, tra i simboli della cittadina termale e della Valle Brembana.

Il Comune ha pubblicato il bando per la conclusione dei lavori di recupero e per la successiva gestione, con una concessione di 50 anni. Nei mesi scorsi erano state quattro le società che avevano presentato ufficialmente un interesse al recupero: un gruppo piemontese che vorrebbe realizzare un albergo di lusso per anziani, una società con sede a Roma che gestisce nel centro e sud Italia una serie di cliniche, un architetto alla ricerca di operatori per realizzare una soluzione mista alberghiera-commerciale-benessere e, infine, QC Terme di Quadrio Curzio, già gestore della Spa di San Pellegrino. Il bando è naturalmente aperto a tutti gli operatori.

Progetti e piani finanziari dovranno essere presentati entro il 30 novembre per la valutazione: il Comune, al vincitore del bando, metterà a disposizione uno studio di fattibilità per la riapertura ad albergo del Grand Hotel che stima un intervento da circa 26 milioni di euro, e contribuirà al recupero con tre milioni di euro (fondi regionali). Dal 2016 sull’edificio sono in corso i primi lavori di ristrutturazione, a cura della Intercantieri Vittadello di Padova, per 18,650 milioni di euro (fondi statali), lavori che consentiranno il recupero funzionale del solo piano rialzato dell’albergo.

Per il recupero ancora ad hotel si stima una spesa ulteriore di 26 milioni di euro. Il Comune, intanto, ha anche appaltato alla Vivai Cattaneo di Valbrembo in associazione di impresa con la Guerinoni Costruzioni di Dalmine, la sistemazione dell’area esterna, recinzioni in particolare sul lato davanti, per 710 mila euro. Intervento che dovrebbe iniziare una volta concluso quello della Intercantieri (previsto entro fine anno). «A gennaio l’interesse per il recupero del Grand Hotel era veramente concreto ed eravamo ottimisti – spiega il sindaco Vittorio Milesi -. È evidente che lo stop dovuto all’emergenza sanitaria ha complicato le cose e ora abbiamo qualche dubbio. Per questo abbiamo anche prolungato la scadenza del bando fino a fine novembre per dare tempo agli operatori economici di studiare tutte le possibilità. Di sicuro aggiudicheremo anche con una sola offerta, se questa sarà ritenuta valida».

I tre milioni che il Comune metterà a disposizione del vincitore saranno comunque erogati a fronte di un intervento del privato di almeno otto milioni di euro. «Chi vincerà il bando – continua il sindaco – potrà anche intervenire a lotti, in base alle disponibilità finanziarie. Il piano rialzato, di fatto, sarà già utilizzabile».

Diverso il caso se non si dovesse presentare nessuno al bando. A quel punto il Comune farà probabilmente un ulteriore gara per trovare un gestore disponibile all’utilizzo del piano rialzato dell’albergo (come ristorante o altro), utilizzando i tre milioni di euro a disposizione per proseguire nel recupero di altre parti dell’albergo. In attesa di trovare chi veramente voglia investire per il recupero completo della struttura.

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