Sci, le linee guida sono da rivedere
E l’apertura degli impianti slitta

L’apertura degli impianti sciistici prevista al momento per il 7 gennaio potrebbe essere rinviata alla fine di gennaio: il Comitato tecnico scientifico ha inviato una serie di osservazioni alle Regioni relative al protocollo messo a punto a fine novembre, chiedendo che venga reso più aderente al sistema della divisione in fasce previsto dall’attuale normativa.

Gli esperti partono da una premessa: nonostante le misure prese abbiano determinato un rallentamento della crescita dei contagi, «la circolazione del virus rimane elevata» e, dunque, è «ancora necessario adottare la massima cautela», con una stretta osservanza delle misure per prevenire il contagio, a partire dal distanziamento, anche negli «spazi all’aperto». Nella riunione con i rappresentanti della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, tecnici ed esperti hanno segnalato un altro aspetto: funivie e cabinovie rappresentano un contesto a rischio medio-alto, con possibilità di rischio alto nelle ore di punta, esattamente come i mezzi del trasporto pubblico.

Ora la palla passa di nuovo alle Regioni e una nuova riunione del Comitato tecnico scientifico è prevista per metà della settimana prossima ma è improbabile che si arrivi a una soluzione per il 7 gennaio.

Intanto il Natale è trascorso con diverse seconde case aperte in alta Valle Seriana. A Castione è stato un 25 dicembre con più turisti rispetto agli altri anni. «Il feedback che c’è arrivato dai commercianti – fanno sapere dall’ufficio turistico –, soprattutto quelli del settore alimentare, è che quest’anno si è lavorato molto di più per il giorno di Natale. Molti sono già arrivati e il flusso aumenterà nei prossimi giorni».

Presenza di villeggianti moderata nei comuni di Ardesio, Gromo e Valbondione. Stando a quanto fanno sapere gli uffici turistici, c’è sicuramente presenza di turisti, ma rispettando le regole la maggior parte di questi sta in casa, ed è difficile avere un effettivo riscontro delle presenze.

Seconde case aperte anche nella cittadina di Clusone. Difficile anche qui fare una stima, essendo probabilmente i più «reclusi» in casa, ma nei giorni precedenti al 25 dicembre le lunghe code presenti fuori dai supermercati e i parcheggi tutti pieni, facevano presagire un buon afflusso di villeggianti.

«Probabilmente molte seconde case sono aperte – commenta Paolo Pelizzari, presidente di Turismo Pro Clusone – e si intravede anche qualcuno a passeggio».

Pochi fino a ieri gli arrivi nelle seconde case a Piazzatorre, Oltre il Colle e Santa Brigida, tra le località più frequentate in Valle Brembana.

Qualche alloggio aperto invece a Foppolo dove alcune famiglie sono arrivate per godere della grande quantità di neve scesa a inizio dicembre: per slittate e ciaspolate. «Diverse case sono aperte – dice il sindaco Gloria Carletti – e siamo contenti che possano godere comunque di ciò che offre la nostra montagna».

Selvino vive a modo suo le feste natalizie. Nessun grande appuntamento e un arrivederci all’anno prossimo per tutte le iniziative che hanno animato l’Altopiano negli ultimi anni. I villeggianti però a Selvino sono arrivati, aprendo di fatto le seconde case prima del Natale, rispettando il decreto governativo. Nella mattinata di Santo Stefano le vie di Selvino non erano affatto vuote, a testimonianza che gli affezionati dell’Altopiano sono arrivati in attesa della neve dei prossimi giorni. Tempo di un giro in paese, di qualche spesa, di una passeggiata lontana da assembramenti, per poi ritornare nelle proprie abitazioni e godersi le feste al caldo tra le mura domestiche.

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