Scomparso dalla baita a San Giovanni Bianco: continuano le ricerche nei boschi

Non si hanno notizie di Vincenzo Giuseppe Giglia da almeno una settimana: continuano anche oggi, lunedì 5 luglio, le ricerche.

Sono scattate domenica 4 luglio e proseguono senza sosta le ricerche a San Giovanni Bianco di un uomo di 66 anni, Vincenzo Giuseppe Giglia. Residente a Verdello ma da alcuni mesi domiciliato in località Bosco Fuori, sopra San Pietro d’Orzio di San Giovanni Bianco, di lui non si hanno più notizie almeno da domenica 27 giugno, anche se l’allarme è stato dato sabato scorso. I contatti con l’uomo erano saltuari: essendo un persona piuttosto riservata, non avrebbe sorpreso questa sua assenza prolungata. Però sabato i tre figli si sono mossi per capire come mai il cellulare del papà non fosse raggiungibile. Le due figlie, in particolare, hanno raggiunto Bosco Fuori, la località dove Vincenzo da almeno 30 anni possiede una piccola baita circondata da terreno e dove si era stabilito da prima dell’inverno, e hanno così scoperto che l’auto del padre era ancora lì, ma nel domicilio non c’era nessuno.

«La baita è isolata, si trova a circa 20 minuti di camminata dalle abitazioni più vicine, su un sentiero non particolarmente agevole nel bosco – racconta una figlia –. Abbiamo provato a sentire anche i vicini che ci hanno confermato che domenica sera alcuni lo hanno visto rientrare a Bosco Fuori e lasciare l’auto al solito parcheggio. Si è incamminato verso casa con lo zaino con cui era solito spostarsi e poi più nulla».

«Nostro papà è una persona piuttosto riservata e ama stare da solo e lavorare il legno – continua la figlia – ciò non toglie che conosceva tutte le persone del vicinato, perché si fermava spesso e volentieri a scambiare quattro chiacchiere e regalava di frequente qualche sua creazione in legno. Dalla baita mancano portafoglio, cellulare e chiavi dell’auto, segno quindi che si è allontanato con questi oggetti. Abbiamo fatto formale denuncia ai carabinieri di San Giovanni Bianco». La verifica della cella telefonica permetterà eventualmente di circoscrivere la zona delle ricerche, che, partite nel tardo pomeriggio di sabato e sospese per la notte per poi riprendere tutta la giornata di domenica, stanno proseguendo anche oggi. Sul posto sono arrivati i tecnici del soccorso alpino, i vigili del fuoco (da Zogno, Bergamo, Lodi, Milano e Varese, con unità cinofile nonché specializzati speleo alpino fluviale).

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