Scuola, «Mancano i tempi
per assumere i nuovi insegnanti»

I sindacati sono perplessi sulle linee guide e sulla promessa di assumere 50 mila prof a tempo determinato.

La lettura delle linee guida che dovranno essere applicate da settembre, per l’inizio del prossimo anno scolastico, non ha calmato gli animi del mondo della scuola. Anzi. Tra gli addetti ai lavori rimane molta preoccupazione, per i modi in cui le linee guida verranno tradotte in decreti attuativi, ma soprattutto per i tempi in cui le indicazioni verranno attuate. Per esempio circa il capitolo che prevederebbe l’assunzione di altri 50 mila docenti a tempo determinato per il prossimo anno scolastico.

Perché alla data scelta per l’inizio dell’anno scolastico 2020/21, il 14 settembre, mancano solo 76 giorni. «Che sono molto pochi – dice Salvo Inglima, segretario provinciale Cisl scuola di Bergamo –, considerato anche il periodo di ferie che dovrebbe essere compreso in questo periodo di tempo. Le procedure di individuazione del personale sono sempre molto complesse e richiedono sempre tempi piuttosto lunghi. In questo caso si dice di poter assumere 50mila nuovi docenti a tempo determinato per il prossimo anno scolastico, in aggiunta ai posti normalmente previsti, per rispondere alla straordinarietà della situazione e per poter attuare il distanziamento previsto dalle indicazioni del Comitato tecnico–scientifico.

Ovviamente parlare di assunzione, in questo caso a tempo determinato, non è un male, ma crediamo che i numeri siano irrisori rispetto al territorio da coprire con questo provvedimento, che è quello nazionale e che si riferisce alle scuole di ogni ordine e grado. Temiamo che le aspettative di molte scuole verranno disattese». Dal momento che si tratta, per ora, solo di linee guida, sono aleatori i criteri con cui questi docenti dovranno essere individuati e anche le modalità di assunzione. «Siamo molto perplessi – continua – si tratta di un piccolo passo insufficiente e che si poteva prevedere con anticipo. Nel documento si parla solo di docenti, ma pensiamo che sarebbe fondamentale prevedere anche un numero maggiore di Ata che avranno un ruolo ancora più centrale, visto che saranno loro ad occuparsi di sorveglianza nelle scuole. Siamo di fronte a una situazione alquanto complessa».

Tra i dubbi principali anche quello che riguarda il reclutamento dei 50mila docenti a tempo determinato, previsti in aggiunta ai 70mila che dovrebbero essere individuati nei prossimi mesi per il ruolo grazie ai concorsi straordinario e ordinario. «Da dove si prenderanno questi insegnanti? – conclude -. Ce lo chiediamo perché c’è una nuova procedura di reclutamento, con nuove graduatorie provinciali in formato digitale e c’è un aggiornamento delle graduatorie non ancora effettuato. Da quali graduatorie verrà individuato il personale idoneo? Speriamo dalle Graduatorie a esaurimento o di seconda fascia, ma l’aggiornamento in atto rischia di rallentare i tempi. Si rischia di iniziare l’anno con tante incognite e tanti dubbi. Ci lascia perplessi poi il fatto di demandare scelte fondamentali come quelle che riguardano la sicurezza ai dirigenti scolastici, che hanno limitati poteri di bilancio e vengono caricati di scelte così importanti. Attendiamo di vedere come queste linee programmatiche verranno declinate nel concreto, ma bisogna fare in fretta».

Più lapidario il segretario provinciale di Snals Bergamo: «Il ministro ha fatto tante promesse – dice Loris Renato Colombo -: 50mila docenti a tempo determinato in più, un aumento degli stipendi per gli insegnanti, soldi per sistemare le scuole e per acquistare prodotti igienizzanti. Se tutte queste promesse si tramuteranno in attività concrete faremo sicuramente i complimenti al ministro. Per ora però noi preferiamo aspettare a commentare, parleremo solo vedremo che queste promesse si trasformeranno in fatti».

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