Scuole, eseguiti altri 181 tamponi
A Casazza scatta la prima quarantena

Coronavirus, test a studenti e insegnanti. In totale 26 nuovi contagiati in provincia di Bergamo.

Quei banchi, pur distanziati, resteranno vuoti. La scuola bergamasca inizia a fare i conti con le quarantene, ancora prima che si chiuda la settimana di debutto. Capita a Casazza, dove un alunno della scuola secondaria è risultato positivo al virus e la sua classe è stata messa in isolamento fiduciario sino al 6 ottobre, mentre si sono avviate le procedure – coordinate dall’Ats di Bergamo – per il tracciamento e i test dei contatti stretti. Non è da escludere, peraltro, che altre quarantene siano già scattate anche altrove: e oltre che sulle scuole, la lente si punta anche su un altro mondo vicinissimo, quello dell’attività sportiva giovanile, fondamentale sfera fatta di socialità e di serenità, ma anche di inevitabili rischi.

Febbre o starnuti, malessere accusato a casa o a scuola. Situazioni assolutamente non gravi nella stragrande maggioranza dei casi, ma la necessità di verificare la reale natura di quei sintomi, e scremare così il Covid dalle altre patologie abituali, porta giorno dopo giorno a numeri che s’ingrossano nei diversi angoli della Bergamasca. Se nei primi tre giorni dal primo suono della campanella erano stati eseguiti in totale circa 200 tamponi a studenti, insegnanti o collaboratori scolastici, nella sola giornata di ieri se ne sono contati altrettanti. Si arriva infatti a 181 se si sommano i 99 i test eseguiti ieri dall’Asst Papa Giovanni (90 alla Fiera, 9 all’ospedale di San Giovanni Bianco) e gli 82 dell’Asst Bergamo Est nelle diverse strutture di Seriate, Alzano, Piario e Lovere, a cui vanno aggiunti quelli fatti dall’Asst Bergamo Ovest, che comunica i dati una volta a settimana (ieri appunto non li ha resi noti). Un afflusso importante nelle cifre, ma gestito in maniera ordinata, senza criticità, dagli ospedali. Ma quanti di questi «bastoncini» sono risultati positivi? Ats Bergamo non ha ancora diramato i dati riferiti alla prima tornata di questo screening, probabilmente lo farà oggi. Nel quadro diffuso ieri da Regione Lombardia, cumulativo e non disaggregato per tipologia d’accesso al test, si è però notato un balzo nei nuovi contagi per la Bergamasca: lì dentro, nel dato complessivo, potrebbe – il condizionale è d’obbligo – essere inclusa anche una quota di nuove infezioni maturate proprio attorno all’ambiente scolastico. Se è vero che ogni giorno entro le 23 devono essere comunicati i risultati dei tamponi eseguiti in giornata, nel bollettino diramato ieri pomeriggio potrebbero così essere stati inseriti anche i responsi dei circa 150 tamponi eseguiti mercoledì. L’impressione matura infatti guardando all’andamento recente dell’epidemia in Bergamasca: ieri i nuovi casi di coronavirus sono stati 26 (nessun decesso) contro i 4 di mercoledì, i 4 di martedì, i 13 di lunedì. Tornando più indietro col calendario, un dato superiore per la Bergamasca lo si ritrova il 5 settembre: in sostanza, quando stava finendo l’onda dei tamponi ai vacanzieri di rientro da Spagna, Grecia, Croazia e Malta. Un’oscillazione simile, peraltro, s’è riscontrata anche per l’intera Lombardia, dove ieri in totale i nuovi contagi sono stati 281 (con 21.757 tamponi), in aumento rispetto ai 159 di mercoledì (con 17.831 tamponi), ai 176 di martedì (con 19.399 tamponi), ai 125 di lunedì (con 7.931 tamponi). Per trovare un dato complessivo regionale superiore a quello delle scorse 24 ore, occorre tornare – coincidenza, proprio come per Bergamo – al 5 settembre. Il fronte clinico, a livello regionale, registra un discreto aumento della pressione ospedaliera: le persone positive al virus ricoverate nelle terapie intensive sono cresciute di 2 unità (ora sono 32), mentre quelle curate in altri reparti sono aumentate di 8 (ora sono 272); nelle scorse 24 ore, si è registrato un decesso per Covid in tutta la Lombardia.

Sull’andamento dei contagi, Ats Bergamo fornisce un’inquadratura d’insieme. «Il dato di 26 positivi, pur essendo legato al numero dei tamponi fatti come tutti i giorni, conferma che il virus non è scomparso – commenta il direttore generale Massimo Giupponi -. Quindi, così come non si deve ritenere che il rischio sia passato quando abbiamo pochi positivi come ieri (i 4 positivi di mercoledì per chi legge, ndr), non dobbiamo allarmarci in quei giorni in cui il dato dei positivi aumenta come oggi (i 26 di ieri per il lettore, ndr). Piuttosto è opportuno ricordare a tutti che occorre mantenere un comportamento prudente e responsabile soprattutto adesso che le scuole sono state riaperte e la vita sociale porta tutti a potere avere maggiori relazioni. Mi appello alla responsabilità di ciascuno: usate le mascherine, lavate le mani, state distanziati di un metro dalle persone che avete attorno e aerate i locali».

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