Scuole, sarà un’estate «aperta»: un piano in tre fasi per rafforzare apprendimenti e socialità

Il ministero dell’Istruzione ha messo sul piatto 510 milioni di euro per le scuole di tutta Italia. Nel tavolo tecnico anche Amodeo, preside del Natta: «Chance per innovare».

Un piano per l’estate diviso in tre fasi, per potenziare le competenze, ma anche per sviluppare attività complementari allo studio, grazie al supporto degli enti locali. L’estate delle scuole (tutte possono aderire) sarà aperta, anche grazie al supporto del ministero dell’Istruzione, per consentire a studentesse e studenti di recuperare la socialità e rafforzare gli apprendimenti, usufruendo di laboratori per il potenziamento delle competenze, di attività educative incentrate su musica, arte, sport, digitale, percorsi sulla legalità e sulla sostenibilità, sulla tutela ambientale.

Dal ministero 510 milioni di euro

Un piano messo a punto dal ministero dell’Istruzione, che ha messo sul piatto 510 milioni di euro per le scuole di tutta Italia, con l’obiettivo di utilizzare i mesi estivi per costruire un ponte verso il prossimo anno scolastico, attraverso un’offerta che rappresenta una risposta alle difficoltà emerse nel periodo della pandemia, ma che intende anche valorizzare le buone pratiche e le esperienze innovative nate proprio durante l’emergenza. Le risorse saranno dedicate soprattutto alle aree più fragili del Paese, in particolare del Sud. Una proposta a cui ha lavorato anche un apposito comitato tecnico, coordinato dal dottor Giovanni Biondi, e del quale ha fatto parte anche la professoressa Maria Amodeo, preside del liceo cittadino Giulio Natta. «La scuola non si è mai fermata durante tutta la pandemia - sottolinea il ministro Patrizio Bianchi -. È rimasta sempre in contatto con le nostre ragazze e i nostri ragazzi. L’emergenza sanitaria ha inevitabilmente accentuato problematiche preesistenti, ha evidenziato le diseguaglianze e accresciuto le fragilità. Per questo abbiamo voluto un piano di accompagnamento, un ponte tra quest’anno e il prossimo, un’occasione che consenta a bambini e ragazzi di rafforzare gli apprendimenti e recuperare la socialità».

Attività a giugno, luglio e agosto

Le attività del piano si articoleranno in tre fasi: nella prima, a giugno, ci si concentrerà sul rinforzo e sul potenziamento degli apprendimenti attraverso attività laboratoriali, scuola all’aperto, studio di gruppo; a luglio e agosto l’obiettivo sarà invece quello del recupero della socialità, con le attività di potenziamento degli apprendimenti che saranno affiancate più intensamente da attività di aggregazione e socializzazione in modalità Campus (con attività legate a computing, arte, musica, vita pubblica, sport). Infine, la fase tre, riservata all’accoglienza, a settembre, per l’avvio delle lezioni. «Questo piano in effetti ricalca le indicazioni che avevamo proposto con il comitato - dice Maria Amodeo -. In questo piano le scuole avranno spazi di organizzazione, grazie al contesto di autonomia in cui devono muoversi. Un altro aspetto fondamentale è che possono avviare nel periodo ponte alcune esperienze che possono diventare anche un campo esperienziale per modificare il modo di far didattica in generale, per riprogrammare la didattica delle scuola a seconda delle esperienze. Si creeranno scenari possibili per una scuola diversa e adeguata ai contesti diversi».

Paleocapa, Natta e Marconi

E anche le scuole bergamasche sono pronte a mettersi in gioco: in molti casi (come al Paleocapa, al Natta e al Marconi) gli istituti stanno già lavorando sulle modalità di partecipazione al bando per ottenere i fondi per sviluppare le attività estive, in molti altri casi le valutazioni sono appena iniziate.

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