Si ritorna a fare la spesa in Città Alta
A fine mese aprirà un minimarket

Gli abitanti di Città Alta possono tornare a fare la spesa nel centro storico. È prevista per lunedì 30 novembre la tanto attesa inaugurazione del nuovo minimarket, che aprirà in via Donizetti al civico 22 C, vicino a piazza Mercato delle Scarpe.

In questi giorni i gestori stanno montando e riempiendo gli scaffali nel locale preso in affitto, che occupa tre vetrine per un totale di 100 metri quadri e che fino a qualche anno fa aveva ospitato un’attività di somministrazione. L’iniziativa risponde alle esigenze degli abitanti del centro storico e riveste anche una funzione sociale.

Se le condizioni lo permetteranno, non è esclusa una prima apertura già nel fine settimana. Il minimarket è gestito da Francesca Locatelli, nata e vissuta in Città Alta, che fino a tre anni fa aveva un altro piccolo negozio di alimentari in via San Lorenzo. Una buona notizia in un periodo non certo facile per il mondo del commercio, che porterà anche alla creazione di nuovi posti di lavoro con l’assunzione di due dipendenti, oltre alla titolare. Per andare incontro alle esigenze dei cittadini e dei più anziani, i gestori hanno previsto la consegna gratuita a domicilio, nel perimetro di Città Alta e dei Colli.

Nel market, che non espone alcuna insegna con i loghi dei principali supermercati, si possono acquistare tutti gli alimentari, con una buona varietà di prodotti e di marche. «È sicuramente una bella notizia, i negozi di quartiere hanno avuto un ritorno al significato originario – commenta Roberto Amaddeo, consigliere comunale delegato per Città Alta –. La posizione del market è accessibile anche agli anziani e si trova nella zona più popolosa del centro storico, vicino a via Gombito, San Pancrazio e Porta Dipinta. L’augurio è che possa resistere grazie alle spese dei residenti».

Nei mesi scorsi si erano rincorse voci sull’arrivo di un’importante catena della grande distribuzione in piazza Cittadella, nei locali comunali a disposizione dei musei Archeologico e di Scienze naturali, ma alla fine il progetto era sfumato. Così come era stato escluso l’utilizzo degli spazi a disposizione del complesso di Sant’Agata. E si era arenata anche la trattativa con una catena francese che aveva ipotizzato l’apertura di un piccolo supermercato sulla Corsarola.

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