Sosta su strada: più cara di Bergamo c’è soltanto Brescia

Confronto tra i prezzi dei capoluoghi lombardi: i «cugini» arrivano a 2,40 euro l’ora nella fascia più centrale contro i nostri due. La gratuità per i residenti è sempre un’eccezione.

Due euro. È il costo massimo della sosta oraria nelle zone più centrali dei capoluoghi di provincia in Lombardia, Bergamo compresa, C’è però un’eccezione, una soltanto: Brescia. Nella cosiddetta «zona rossa» (quella dentro le mura) i cugini arrivano a quota 2,40 euro l’ora, ogni giorno dalle 9 alle 20. Ma non nei giorni festivi, scelta fatta invece da Bergamo per il centro e che rimane comunque minoritaria nella regione, come si evince dalle informazioni (non sempre immediate, va detto...) che si ricavano dai siti delle amministrazioni comunali e delle aziende di trasporto.

Una cosa è abbastanza certa, al di là del numero degli abitanti, dell’estensione del territorio e del rapporto con quello provinciale, la sosta ha ovunque un prezzo. Più alto o più basso secondo la maggiore o minore distanza dai centri storici, ma il tempo del parcheggio a costo zero è fi-ni-to: le strisce bianche non abitano più qui, si trovano solo in periferia.

L’ultima estensione tariffaria

A Bergamo, come noto, l’ultimo provvedimento ha riguardato l’estensione della tariffazione in zona Santa Lucia, a non molta distanza dal centro: invariate comunque le tariffe che variano dai 2 euro l’ora nella fascia più centrale fino all’euro in quelle più esterne passando per quota 1,5 nelle intermedie.

Brescia ha invece pestato più duro: 2,40 euro nella zona più centrale con estensione dell’orario in alcune sue parti dalle 20 fino alle 22, 1,50 in quella intermedia e 1,20 nella più esterna. Nelle ultime due non si paga in pausa pranzo e acquistando un’apposita card si ha uno sconto del 50% se residenti nel capoluogo. In quella più esterna si può anche sostare pagando un abbonamento mensile di 35 euro. Nel complesso però, calcolando tariffa minima e massima, solo a Brescia si paga complessivamente più che a Bergamo.

A Monza, invece, non c’è una vera e propria divisione in zone, la differenza la fanno i poli attrattori: ospedali, uffici pubblici e via discorrendo. La sosta oraria oscilla da un minimo di 1,20 euro l’ora a un massimo di 1,50. In alcune zone (vecchio ospedale) si paga anche nei festivi, in altre più vicine alla movida un forfettario dalle 20 a mezzanotte.

Il caso dei residenti

A Como la situazione dei parcheggi su strada è da sempre caotica: la città lariana è stata tra le prima a farla pagare anche ai residenti, arrivando addirittura a sorteggiare i posti qualora non fossero sufficienti. Cioè spesso. Una delle ultime a togliere la gratuità era stata proprio Monza, anche se il provvedimento è stato poi sospeso ai tempi del Covid. Tendenzialmente la sosta gratis per i residenti sta diventando sempre più un miraggio: a Brescia per esempio si paga ma dal terzo veicolo in su, a Varese dal secondo, a Cremona la differenza è tra posti riservati (pochi) e agevolati, ovvero le strisce blu, dove si paga 300 euro l’anno. A Pavia, invece, il costo varia a seconda del numero dei permessi rilasciati: il primo costa 42 euro, con 2 si arriva a 84, oltre il terzo a 102. A Bergamo costa dai 120 ai 60 euro l’anno secondo le zone.

Tornando a Como, i parcheggi generici su strada si pagano 1 euro l’ora, ma dalla seconda il costo diventa di 2 euro. In alcune vie (tre) nelle vicinanze della stazione San Giovanni il costo orario scende a 0,50, ma si tratta di una forma di «park and ride» mascherata, visto che non si può sostare più di un’ora.

Sull’altro ramo del lago di Como, in quel di Lecco, la tariffa standard per la sosta su strada è di 1,50 euro e non ci sono divisioni in zone. Nelle fascia a sosta ordinaria, dove non c’è il limite delle 2 ore, passato questo termine si scende a 1 euro.

Zone colorate, ma a pagamento

Lodi, nonostante le sue ridotte dimensioni, ha adottato un sistema a zone. In quella più cara si paga 1 euro per la prima ora e 2 dalla seconda. Nel solo piazzale Matteotti si paga 1,20 euro, ma c’è pure un abbonamento giornaliero da 5. Le tariffe della prima ora scendono via via ci si allontana dal centro, fino a toccare i 50 centesimi. La sosta si paga anche nei festivi, ma solo fino all’ora di pranzo.

A Cremona la sosta su strada varia da 1 euro a 1,70 l’ora a seconda dalla distanza dal centro e del gestore, mentre a Pavia le zone sono tre: rossa. arancio e (de gustibus) viola. Nella prima si paga 2 euro, in quella di mezzo 1,20 e nella più esterna 0.60. Una curiosità, il sabato la tariffa scende rispettivamente a 1,50 euro e 60 centesimi l’ora, mentre nella viola si può sostare gratis.

A Sondrio la sosta oscilla tra i 50 centesimi della zona più esterna (nel limite delle dimensioni cittadine) all’euro e 10 di quella centrale. In questa analisi non è stata chiaramente considerata Milano per le sue particolarità da metropoli: il viaggio in Lombardia si chiude così a Mantova dove la tariffa media è di un euro l’ora e a Varese. Nella «città giardino» le zone sono 4, rossa, azzurra, blu e verde, con un costo orario di (rispettivamente) 2 euro, 1,80, 1,50 e 80 centesimi. Con qualche variabile, per esempio la sosta gratuita dalle 13 alle 14 e quella pomeridiana scontata di 50 centesimi nella blu. Un mondo di colori, a pagamento.

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