Stadio, polemica sulle facciate
«Hanno dei “bozzi”». «Ma sono fisiologici»

La nuova copertura laterale della curva Nord continua ad essere argomento di discussione. Dopo le polemiche sul colore iniziale, che hanno portato ad una nuova soluzione con la posa in corso in questi giorni di sottili lamine d’alluminio, c’è chi ha notato che le stesse presentano dei vistosi «bozzi» visibili ad occhio nudo.

Chiaramente in rete si è scatenato il dibattito, talvolta con qualche leggerezza eccessiva e accuse di lavori non fatti a regola d’arte. Ma si sa che nel Belpaese si è tutti esperti di qualcosa. Da Roberto Spagnolo, direttore generale dell’Atalanta, un solo commento: «Resteranno così».

Da Mauro Piantelli, progettista dello Studio De8, una spiegazione molto più articolata e razionale del fenomeno. «I “bozzi”, se vogliamo chiamarli così, sono assolutamente fisiologici. La superficie metallica subisce sbalzi di temperatura, per cui si creano delle microtensioni interne». E succede in ogni edificio con caratteristiche del genere, «con una pelle metallica». Succede per esempio al Guggenheim di Bilbao «pur avendo lastre molto più piccole, mentre noi ne abbiamo di verticali, intere e senza giunti in facciata».

«I bozzi non sono mai uguali, è come se l’edificio in un certo modo respirasse» prosegue il progettista: «Se avessimo scelto una soluzione, come dire, più classica con lastre fisse e rigide avremmo ottenuto un effetto da capannone anni ’90. Edifici cioè che restano uguali a se stessi, mentre la nostra intenzione era ricercare una certa unicità e una percezione sempre diversa in reazione alle condizioni di luce».

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