Test rapidi, 14 punti tampone
contro la terza ondata: ecco dove

Coronavirus, Romano e Treviglio sono partiti. A Bergamo un drive through alla Celadina. Intanto Ats sta reclutando il personale di supporto ai medici.

Arrivano sul finire della seconda ondata, saranno fondamentali per l’eventuale terza. Sono i «punti tampone» dedicati ai test rapidi eseguiti dai medici di medicina generale: quattordici poli sparsi per la provincia, di cui uno in città alla Celadina in modalità «drive through», dove cioè si arriva in auto e si fa tutto senza scendere. I primi due siti, a Romano di Lombardia (palestra di via Cavalli) e Treviglio (fiera), sono al via già da questi giorni; gli altri s’aggiungeranno strada facendo, in attesa di uno snodo che ha visto una tappa importante ieri. Perché ieri, appunto, s’è chiusa la manifestazione d’interesse lanciata dall’Ats di Bergamo per raccogliere la disponibilità di cooperative e società di servizi che fornissero personale per il supporto organizzativo in questi poli.

Passo indietro. Di test antigenici rapidi eseguiti dai medici di base se ne parla dalla fine dell’estate. A novembre Ats ha sondato la disponibilità dei camici bianchi: hanno aderito in oltre 400 (su 600 circa), ma la stragrande maggioranza ha indicato di volerli eseguire al di fuori dei propri studi, per questioni di maggiore sicurezza, come per i vaccini antinfluenzali. Ats, rappresentanti dei medici e amministrazioni locali hanno lavorato per l’individuazione degli spazi. La quadra, alla luce di quanto indicato nella manifestazione d’interesse, è stata trovata su 14 luoghi, a cui corrisponderà uno specifico bacino d’utenza: i «punti tampone» saranno a Seriate (ambulatorio Sanitas), Chiuduno (polo fieristico), Borgo di Terzo («Tone Sae»), Credaro (centro civico «Lotto»), Lovere (centro culturale di via delle Baracche), Villa di Serio (centro sociale anziani), Clusone (centro sportivo via don Bepo Vavassori), Treviglio (polo fieristico), Romano (palestra di via Cavalli), Ponte San Pietro (centro polifunzionale di via Legionari di Polonia), Zogno (centro servizi), Almenno San Bartolomeo (sede azienda consortile), e in città nel piazzale della Celadina in modalità drive through, oltre a Dalmine (via Kennedy) che è indicata come sede «non definitiva». Sull’organizzazione, Ats non ha fornito ulteriori commenti. Se Romano e Treviglio sono già partiti, non è stata comunicata una data per gli altri siti; l’orizzonte, per diversi di questi, è dopo Natale. Dal documento emerge comunque che il servizio ha una durata con orizzonte sino al 31 marzo, «eventualmente prorogabile in base all’evoluzione della pandemia», con possibili rimodulazione a seconda delle adesioni.

Chi si potrà rivolgere a questi «punti tampone»? Serviranno principalmente per il controllo dei contatti e per la «chiusura» degli isolamenti; in specifici casi, il medico di base potrà indirizzare lì un proprio assistito per un primo test. Ma è fondamentale, in quest’ultima evenienza, anche un successivo tampone molecolare (quello classico). «C’è stata una larga adesione da parte dei medici, 400 su 600 circa sono un numero più che sufficiente – sottolinea Guido Marinoni, presidente dell’Ordine dei medici di Bergamo -. È importante individuare il personale di supporto per i medici nei diversi punti allestiti». «In questo momento il numero di tamponi richiesti è esiguo e non c’è una stretta urgenza, come invece lo sarebbe stato nel pieno della seconda ondata, ma è giusto partire per farsi trovare pronti in vista di una nuova ondata», sottolinea Mirko Tassinari, segretario della Fimmg Bergamo. Per Marco Agazzi, presidente dello Snami Bergamo, «fare i test nei propri studi è una responsabilità gravosa, perché ha a che fare con la sicurezza di assistiti, di medici e di chi abita nei palazzi in cui hanno sede molti ambulatori. È fondamentale allestire dei luoghi esterni specifici, però con adeguato supporto». Nella manifestazione d’interesse che s’è chiusa ieri, appunto, si cercavano due specifiche figure: gli infermieri, col «compito di effettuare il prelievo del tampone rapido», e gli amministrativi, per «ricevimento degli assistiti, misurazione della febbre, raccolta referti»; veniva poi richiesta tutta una parte logistica legata al ritiro dei test rapidi, alla pulizia e sanificazione, allo smaltimento.

La Celadina sarà il riferimento per la città. Nel piazzale in zona mercato ortofrutticolo verrà allestita una tensostruttura, messa a disposizione dal Comune («Una collaborazione per un servizio importante, sulla scorta di quanto fatto per la campagna vaccinale antinfluenzale», spiega l’assessore alle Politiche sociali Marcella Messina): tutta la procedura si eseguirà restando in macchina. Sono circa 40-50 i medici di base della città che hanno dato la propria disponibilità.

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