«Tu un giorno andrai a Sanremo»
La profezia del don al Pinguino Nicola

Parla don Alessandro Gipponi, che ha visto crescere Nicola ed Elio dei Pinguini Tattici Nucleari all’oratorio di Pedrengo, dove è stato vicario parrocchiale dal 2004 al 2013. Oggi è a Predore.

Che avessero un forte legame con Bergamo, e non solo perché è la terra in cui sono nati e cresciuti, è facile da vedere: basti pensare alla punta di orgoglio con cui Riccardo Zanotti ha rivendicato il suo accento bergamasco al cospetto di Fiorello al Dopo Festival, o al titolo «Bergamo» scelto per una delle nuove canzoni con la strofa che è già tormentone in provincia «per me sei come Bergamo, so che potrebbe farti ridere ma migliori complimenti non ne ho».

Affetto che la nostra provincia ha ricambiato: dall’endorsement del primo cittadino Giorgio Gori, ai tanti eventi organizzati nei locali bergamaschi per vederli esibirsi sul palco dell’Ariston. Loro sono i Pinguini Tattici Nucleari: al secolo Riccardo Zanotti, (voce), Nicola Buttafuoco (chitarra), Lorenzo Pasini (chitarra), Simone Pagani (basso), Matteo Locati (batteria) e Elio Biffi (tastiere, fisarmonica), terzo posto meno di una settimana fa alla 70ª edizione sanremese. Un successo meritato quello che ha travolto la band bergamasca ma che pochi, e forse nemmeno loro, si aspettavano di questa portata.

Con una persona, però, che in tempi non sospetti ci ha visto lungo: ben dieci anni fa infatti ha predetto davanti a un Nicola (Buttafuoco) poco più che quindicenne che strimpellava con la chitarra all’oratorio: «Tu un giorno andrai a Sanremo e quando ci andrai ricordati delle mie parole». Don Alessandro Gipponi, Nicola ed Elio (Biffi) li ha visti crescere all’oratorio di Pedrengo. Vicario parrocchiale dal 2004 al 2013, oggi a Predore, con i due componenti del sestetto dei Pinguini Tattici Nucleari ci ha passato le estati, i Cre estivi, i pomeriggi all’oratorio. E ora, che sono appena scesi dal palco più importante d’Italia, i ragazzi quei momenti non li hanno dimenticati, tanto che i primi messaggi nella settimana che hanno passato sulla riviera dei fiori, sono stati per lui. «Quando è stata ufficializzata la loro partecipazione a Sanremo – spiega don Alessandro – ho scritto a Nicola se si ricordava le mie parole e che alla fine a Sanremo ci era andato davvero. Lui quando aveva 15-16 anni ci aveva scherzato sopra “Ma va là, don”, mi aveva risposto. Quando ci si trovava a parlare (lui e Elio sono stati in oratorio con me dai 10 ai 19 anni) gli avevo sempre detto che se hai un obiettivo nella vita che vuoi a tutti costi, sei disposto anche a rinunciare a tutto per raggiungerlo. Nicola se n’è ricordato, tanto che quando era a Sanremo mi ha scritto dicendo che negli anni si era ripetuto queste mie parole come un mantra e di come queste lo avessero spinto a migliorarsi sempre di più, ringraziandomi. Erano gli animatori più creativi e sereni che avevo, e questa loro gioia l’ho rivista sul palco. Con Elio addirittura nel 2011 abbiamo fatto un campo di un mese alle Isole Salomone con altri nove giovani: un’esperienza indimenticabile. Mentre con Nicola, che prima dei Pinguini aveva una cover band dei Red Hot Chili Peppers e aveva anche viaggiato negli States, abbiamo fatto tantissimi campi scuola, lui ovviamente sempre con la chitarra in mano».

Si rivedranno. «Sì, l’amicizia è rimasta, però ovviamente essendo ora io a Predore e loro presi ci si è sentiti poco, a parte Sanremo. Vorrà dire che per parlarci faccia a faccia mi toccherà andare a uno dei loro concerti». Scherza il don: chi glielo dice che anche quella non sarà impresa facile, visto il sold out del concerto che faranno a Milano al Mediolanum Forum il 29 febbraio prossimo?

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