Turismo, il lockdown costa 65 milioni
«Bergamo, ora segnali di ripresa»

Il report. Nei primi sei mesi del 2020 un calo del 60% delle presenze. A picco anche le assunzioni nel settore. «Ma il mercato si può riattivare».

Il rumore del trolley che zoppica tra i sanpietrini di Città Alta è ancora un ricordo. L’ondata pandemica si è portata via i turisti e con loro, un introito di 65 milioni di euro. È una prima stima, sulla base dei dati raccolti da gennaio a giugno, fatta dalla società Twig, un lavoro commissionato da VisitBergamo per fare il punto della situazione su un comparto che sta vivendo una crisi profonda, con un calo del 60% delle presenze nei primi 6 mesi del 2020 (rispetto allo stesso periodo nel 2019) e, di riflesso, un taglio del 72,1% di assunzioni (-1.940) nel settore alberghiero, ristorazione, agenzie viaggi, attività sportive e di intrattenimento.

Il picco in discesa a marzo (-83,5% delle presenze) e aprile (-93,3%) quando le strutture ricettive erano sostanzialmente chiuse, curva che torna a risalire a maggio (-87,8%) e in particolare a giugno (-76,8%). Timidi segni di ripresa si iniziano a registrare, grazie soprattutto agli italiani. Nei primi sei mesi del 2020 quasi due turisti su tre sono di nazionalità italiana (66,8%), a fronte di quasi uno su due dello scorso anno (53,9%). Sono cambiati anche i tempi di soggiorno che in questi due mesi si sono allungati (da 1,8 a 2,1), perché le persone tendono a restare nella stessa struttura, base logistica per esplorare il territorio. Non cambia invece il tipo di alloggio scelto, con circa il 70% che sceglie il classico albergo e il restante 30 una soluzione extralberghiera. la situazione è diversa in base alle zone della provincia. A subire di più in termini di presenze, l’alto (-67,8%) e basso (-68%) Sebino, la Valle Imagna (-69,1%), ma soffre anche la città (65,4%). Migliore è la performance nelle valli (Brembana, - 42,4%) e Seriana (-42,1%) grazie ai risultati positivi di gennaio e febbraio nelle località di montagna.

Dopo la perdita di milioni di euro di fatturato (la stima è stata fatta partendo dalla spesa media giornaliera di 100 euro per ogni turista), si spera in un luglio e agosto in ripresa. Sintetizza Aldo Cristadoro di Twig: «Abbiamo avuto un 2019 da record con quasi 2,5 milioni di presenze, in aumento del 4% sul 2019. Abbiamo anche registrato una crescita nei primi due mesi del 2020. Le prospettive erano ottime, ha impattato in maniera forte la pandemia, ma il mercato si può riattivare».

Il panorama è nero anche a livello regionale: «Le stime prevedono una mancata spesa turistica di circa 1,2 miliardi solo per la primavera 2020, una contrazione di circa 10 milioni di presenze in Lombardia, il 23,4% del totale annuo – illustra Lara Magoni, assessore al Turismo di Regione Lombardia –. Come Regione abbiamo individuato alcune prime azioni concrete da mettere in campo. Abbiamo scelto ad esempio di investire 17 milioni di euro in un bando per finanziare l’adeguamento di spazi, servizi e strutture, un impegno che non ha precedenti nella storia recente della Regione». Le istituzioni, già unite in VisitBergamo (composta da Camera di Commercio, Provincia e Comune di Bergamo, oltre che agli operatori), si impegnano a fare squadra. La Provincia punta su «promozione, formazione e rete – afferma Claudio Bolandrini, consigliere delegato al turismo –. Queste le parole chiave verso cui la strategia per il rilancio del turismo bergamasco dovrà puntare nei prossimi mesi. Occorre proseguire nel lavoro di costruzione di alleanze».

Il sindaco di Bergamo Giorgio Gori invita tutti a riflettere sui dati incoraggianti del 2019. Ma conscio della crisi del settore, annuncia un bando: «Dobbiamo tornare a consolidare le tendenze che vedono in 10 anni un aumento del 60% di arrivi – afferma –. La promozione, con le campagne “Quanto sei bella Bergamo!” (vedi pezzo sotto, ndr) e “Why not?” insieme a Brescia, Cremona, Mantova e Milano, è la leva che possiamo mettere in campo, affiancata dalle azioni di sostegno. Per le attività extralberghiere stiamo lavorando a misure, da varare nel giro di 10 giorni, che puntano a non appesantire le strutture con costi in più (il Comune ha previsto misure più stringenti sulla sicurezza, ad esempio le chiavi cellofanate, ndr)».

Il presidente di Visitbergamo Giorgio Beltrami sottolinea «i primi cenni di ripresa, che vogliamo leggere come segnale della rinascita di questo territorio». Conferma la fiducia e l’impegno economico alla campagna di comunicazione il presidente della Camera di commercio Carlo Mazzoleni: «È importante perché finalizzata a recuperare in positivo l’immagine del nostro territorio, ristabilendo un generale clima di fiducia. Ci aspettano sfide importanti: Bergamo e Brescia Capitali italiane della cultura 2023 e delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026».

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