Vaccini, campagna over 80 in ritardo
Pavesi: «Finiremo per metà maggio»

Il neo dg alla Sanità della Regione Lombardia Giovanni Pavesi: «Quasi esaurite le dosi Pfizer». La prossima settimana via ai vaccini in ospedale per le persone fragili.

I numeri sono abbastanza chiari: «Gli anziani da vaccinare in Lombardia sono 700mila: ne abbiamo vaccinati 136mila e abbiamo quasi esaurito tutte le dosi di Pfizer che avevamo». Parole e musica di Giovanni Pavesi, neodirettore generale dell’assessorato al Welfare e Sanità della Regione Lombardia, il terzo in 8 mesi a cimentarsi nell’impresa, al suo debutto nell’arena (virtuale) della 3ª Commissione. Quasi perché «ora abbiamo poco meno del 15% di dosi Pfizer in magazzino, quantità inferiore a quella che ci chiedeva lo stesso ministero per garantire la copertura della seconda dose» spiega Pavesi, aggiungendo che «quello che si poteva per le categorie più fragili come gli ultraottantenni, lo abbiamo fatto». Ergo «servono non meno di due mesi per completare la vaccinazione degli over 80». Quindi si va a metà maggio.

Un passo indietro al 12 febbraio, quando il cronoprogramma della Regione, stilato sulla disponibilità dei vaccini annunciata dall’allora commissario Arcuri, prevedeva: da giovedì 18 febbraio 18 mila somministrazioni, dal 22 febbraio 54 mila, dal 1° marzo 108 mila, dall’8 marzo 138 mila, dal 15 marzo 138 mila, dal 22 marzo 138 mila e dal 29 marzo 132 mila. La seconda dose è prevista 21 giorni dopo la prima, ma in assenza dei vaccini difficile mantenere il passo: «AstraZeneca potrebbe consentirci di comprimere i tempi».

Carretta: «Tempi troppo lunghi»

«Di questo passo tutti gli over 80 saranno vaccinati solo nella prima metà di maggio, un tempo troppo lungo e comunicato improvvisamente che bisogna, senza se e senza ma, ottimizzare» attacca Niccolò Carretta, consigliere regionale di Azione.

«Delle 1,8 mln di dosi di vaccini che ci sono state consegnate, finora ne sono state somministrati il 73%. Siamo nella media nazionale, anche se l’aspettativa è avere un’accelerazione già nei prossimi giorni» spiega Pavesi che conta anche su un recupero nella somministrazione di AstraZeneca agli over 65: «Già con l’apertura agli insegnanti contiamo di accelerare» spiega. La campagna è iniziata lunedì e anche per questo la Lombardia è negli ultimi posti in Italia.

Nuova stoccata ad Aria

Ma c’è anche un altra questioncina in sospeso, e il neo dg non lo nega: «Non nascondiamo il fatto che il nostro problema è anche informatico» aggiunge: «È innegabile che Aria (Agenzia regionale innovazione e acquisti - ndr) in certi casi ci abbia esposto a situazioni carenti». E assicura che la «collaborazione con Poste italiane per la fase di adesione alla campagna vaccinale massiva partirà tra un paio di settimane».

Capitolo medici volontari, anche qui i numeri non so no proprio eccezionali: «Sulle 1.382 risposte all’avviso pubblico regionale del 21 febbraio hanno risposto in 600». A Bergamo arriveranno in una quarantina.

Dalla prossima settimana, invece, «i reparti degli ospedali lombardi che hanno in carico i pazienti fragili, inizieranno a vaccinare» spiega Pavesi. Con Pfizer «l’unico vaccino adatto a questa categoria di persone, che dalla nostra stima riguarda dai 350 ai 400mila lombardi». Ora «serve correre per stabilire protocollo, metodologie ed agire in fretta per rendere reparti fondamentali per gli ospedali Covid-free, ma anche per proteggere i pazienti più gravi» commenta Carretta. Mentre Jacopo Scandella e Francesca Riccardi, rispettivamente consigliere regionale e comunale del Pd, evidenziano come «non sia possibile temporeggiare ulteriormente sui cittadini più fragili, i disabili gravi e gravissimi che si trovano presso il proprio domicilio» e chiedono una data certa per il via alle vaccinazioni.

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