Villaggio di Natale e ruota in forse
Bergamo, niente pista di pattinaggio

In piazza della Libertà non si pattinerà. Il Duc sta valutando se allestire l’attrazione panoramica, incertezza anche per il mercato in piazzale Alpini.

Non state a rispolverare i pattini, perché quest’anno la tradizionale pista sul ghiaccio di piazza della Libertà non ci sarà. E aspettate prima di organizzare la gita al Villaggio di Natale, bloccato (per ora) dall’ordinanza regionale. Idem per la ruota panoramica, perché vista la delicatissima situazione dei contagi, il Duc (Distretto urbano del commercio) potrebbe decidere di non allestirla.

Le attrazioni previste per allietare il periodo natalizio in città sono in bilico. Anche l’arrivo di Babbo Natale sembra sospeso tra ordinanze e decreti ministeriali per il contenimento del coronavirus. Il primo stop al Villaggio di Natale è arrivato con l’ordinanza regionale firmata mercoledì che vieta fiere e sagre fino al 13 novembre. Ma Anva-Confesercenti e i Nóter de Bèrghem, organizzatori del mercatino natalizio, si dicono fiduciosi e sperano che non sarà necessaria un’ulteriore stretta. Nessuna decisione invece, è ancora stata presa sulle bancarelle di Santa Lucia.

Non si pattina, sì ai dehors
Il Comune di Bergamo cancella invece dal calendario il tradizionale appuntamento della pista di pattinaggio in piazza della Libertà. La decisione di evitare assembramenti sul ghiaccio è palesata nell’ordinanza che proroga al 31 dicembre i dehors della piazza. L’amministrazione si riservava il loro mantenimento «sulla base della compatibilità degli stessi con la collocazione della pista di pattinaggio durante il periodo natalizio – si legge nell’ordinanza –. Dato atto che la pista di pattinaggio non verrà installata nulla osta al mantenimento dei dehors».

Un grosso punto di domanda aleggia attorno alla ruota panoramica, che il Duc vorrebbe allestire davanti a Palazzo Frizzoni. Il presidente Nicola Viscardi non si sbilancia: «Bisogna fare i conti con l’evoluzione della situazione – premette –. Stiamo andando avanti con i nostri progetti, come il servizio delivery per i clienti dei negozi del Distretto che potranno chiedere la consegna dei loro acquisti a casa. Stiamo lavorando alle luminarie, ad una serie di sorprese e anche alla ruota panoramica, prevedendo il rispetto delle norme anti-Covid, come la sanificazione delle cabine dopo ogni utilizzo. Guardiamo con fiducia alla situazione, ma se le cose dovessero peggiorare, magari con l’introduzione di ulteriori coprifuoco, la preoccupazione dei negozianti non sarebbe più la ruota, ma la tenuta della propria attività. Decideremo tra una decina di giorni, con la speranza di poter allestire la ruota e goderci il Natale a pieno».

Il Villaggio di Natale
E mentre alcuni mercati storici sono già stati annullati, dal Trentino al Veneto, il destino del Villaggio di Natale di piazzale Alpini è ancora incerto: «Faremo di tutto per farlo – afferma Giulio Zambelli, presidente Anva-Confesercenti e socio di Nóter de Bèrghem –. Due settimane fa abbiamo organizzato lo Street Food, non abbiamo avuto problemi. Siamo in costante contatto con gli uffici comunali, sulla base dell’ordinanza regionale le fiere e le sagre sono vietate fino al 13 novembre, se le cose cambieranno siamo pronti ad aprire il Villaggio di Natale il 21 novembre».

Intanto Anva Bergamo lancia l’allarme sul rischio perdita di posti di lavoro. Almeno 500 piccole imprese della nostra provincia attive nel settore dei fieristi su area pubblica sarebbero al collasso. Da qui la richiesta al Governo di intervenire con un contributo a fondo perduto. A preoccupare «lo stop di sagre e fiere, sancito con il decreto ministeriale e l’ordinanza regionale. Una scelta incomprensibile che mette in ginocchio un intero settore che fino ad oggi ha saputo organizzare, in sicurezza evitando assembramenti, eventi che già di per sé si svolgono all’aria aperta – continua Zambelli –. Siamo consapevoli che la salute pubblica debba venire prima di tutto, ma eliminare tout court le fiere non ha senso. Si deve entrare nel merito di ogni singolo evento, perché in questo settore ci lavorano migliaia di famiglie a livello nazionale».

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