Villongo, le due giovani colpite da sepsi
«Non ci sono altri casi, no agli allarmi»

Dopo la morte dell’universitaria Veronica Cadei, 19 anni, e il ricovero in ospedale di una studentessa sedicenne. All’istituto «Riva» di Sarnico, dove studia la ragazza, molti allievi hanno disertato le lezioni. Il dirigente scolastico: «La scelta di non far venire i ragazzi a scuola è del tutto ingiustificata: non c’è alcun pericolo di contagio».

Il clima è di preoccupazione e di allarmismo, dopo la notizia di un secondo caso di sepsi, con una sedicenne ricoverata al «Papa Giovanni XXIII» (le sue condizioni non destano preoccupazioni, è sotto trattamento antibiotico ma non è in Terapia intensiva) proveniente dallo stesso paese, Villongo, di Veronica Cadei, 19 anni, studentessa universitaria alla Cattolica di Brescia, deceduta martedì 3 dicembre agli «Spedali Civili».

Alla struttura sanitaria di Brescia sono state diverse le persone che si sono presentate a chiedere informazioni. Qualcuno anche lamentando sintomi; si è parlato anche di una ragazza che aveva frequentato il bar di Sarnico dove Veronica lavorava che sia giovedì 5 sia venerdì 6 dicembre sarebbe ricorsa al Pronto soccorso perché si sentiva poco bene: ma non c’era nulla di preoccupante. «Non ci sono stati altri ricoveri per casi sospetti né osservazioni in Pronto soccorso – sottolinea il direttore sanitario dei “Civili” di Brescia, Camillo Rossi –. E rimarcherei che la richiesta di informazioni rientra nel comportamento prevedibile quando ci sono casi tragici come quello della diciannovenne deceduta. Per chi aveva avuto contatti con Veronica, come è noto, è stata attivata da subito la profilassi». Intanto, l’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, ha dichiarato che «sono risultate infette da meningococco C entrambe le ragazze di Villongo, ma per stabilire eventuali correlazioni è necessario identificare il genoma del batterio. Le analisi sono in corso a cura del Policlinico di Milano in collaborazione con l’Istituto superiore di Sanità». Ci vorranno tre giorni per una risposta definitiva.

«Oltre alla profilassi precauzionale attivata per 400 persone – ha spiegato ancora Gallera – proporremo la vaccinazione gratuita a familiari, compagni di classe e di corso delle due ragazze coinvolte». Intanto, dal sindaco di Villongo, pubblicato sul sito del Comune, uno stringato comunicato: «Sono in contatto con l’Ufficio di sanità pubblica che monitora costantemente la situazione. Le indagini sanitarie e la profilassi necessaria sono in corso. Non c’è nessun pericolo per la cittadinanza», ha voluto rimarcare Mariella Ori Belometti.

La morte di Veronica Cadei e il ricovero dell’altra studentessa, oltre a destare grande dolore e commozione, hanno alimentato anche forti preoccupazioni. Soprattutto fra i genitori. Sia a Villongo che a Sarnico: la sedicenne ricoverata al «Papa Giovanni» di Bergamo frequenta infatti il secondo anno all’istituto «Serafino Riva». Istituto dove venerdì 6 dicembre, all’appello, mancavano decine di studenti, che hanno preferito rimanere a casa in attesa di rassicurazioni. Informazioni che sono arrivate sempre venerdì nel corso di un incontro organizzato dalla scuola alla presenza di alcuni medici dell’Ats di Trescore. «Durante l’incontro i medici hanno consegnato la profilassi per gli studenti e il personale a stretto contatto con il caso di infezione da batterio Neisseria Meningitidis – spiega il dirigente scolastico Salvatore Spagnolello – . Si tratta all’incirca di una ventina di allievi, e di qualche insegnante. La scelta di non far venire i ragazzi a scuola è del tutto ingiustificata: non c’è alcun pericolo di contagio. Chi è stato a stretto contatto ha ricevuto l’antibiotico, così da poter avviare immediatamente la terapia. Ma intendiamoci: non vogliamo sottovalutare la situazione».

Il dirigente scolastico è andato oltre e, in una nota pubblicata sul sito dell’istituto «Serafino Riva», ha voluto mettere a tacere le voci su un presunto terzo caso di infezione. Nella mattinata di venerdì si era infatti diffusa la notizia del ricovero di un altro studente. Notizia poi smentita. «Si tratta di un ragazzo che ha semplicemente contratto l’influenza. Non esistono alunni e personale con quadro clinico suggestivo della patologia in questione», è quanto recita la nota diffusa ieri dall’istituto «Riva».

© RIPRODUZIONE RISERVATA