Visite in ospedale con il green pass: «Siamo pronti». Si attendono i protocolli

Da venerdì 6 agosto. Le Asst: spettiamo direttive dalla Regione. Per casi delicati e autorizzati accessi già consentiti. L’ospedale «Papa Giovanni» ha da tempo elaborato un protocollo organizzativo ad hoc.

Green pass, è questione di pochissimi giorni: venerdì scatta l’obbligo del certificato verde per l’accesso a diverse attività, per esempio per potersi recare in ristoranti o al bar al chiuso, ma anche per ottenere la possibilità di visite ai parenti ricoverati in ospedali e Rsa. Stando alle norme, leggendo l’articolo 4 del decreto legge del 23 luglio 2021, salta all’occhio l’integrazione della legge del 17 giugno 2021, che amplia l’accesso già consentito nei reparti di pronto soccorso anche «ai reparti delle strutture ospedaliere»; e quindi, approfondendo il contenuto della legge del 17 giugno 2021, si ha la conferma che l’accesso nelle strutture sanitarie e sociosanitarie è «consentito agli accompagnatori dei pazienti non affetti da Covid-19, muniti delle certificazioni Covid-19, nonché agli accompagnatori dei pazienti in possesso del riconoscimento di disabilità con connotazione di gravità, di permanere nelle sale di attesa dei dipartimenti d’emergenza e accettazione e dei reparti di pronto soccorso».

In teoria, quindi, secondo le norme di legge riferite al green pass, da venerdì 6 agosto muniti del certificato verde si potrà accompagnare i propri cari in ospedale, non solo nelle sale d’attesa dei pronto soccorso, ma anche entrando nei reparti. Sul termine «accompagnatori», usato nella normativa, da più parti ci si interroga se vada interpretato in modo più «allargato»: in sostanza se si può accompagnare nei reparti un parente, si dovrebbe anche poter fare visita, con orari e modalità definite, ovviamente. La cosa certa è che se in teoria il green pass è «sdoganato» anche per i parenti dei malati in ospedale, nella pratica non c’è ancora alcuna regolamentazione su come sarà utilizzato per le visite: chi controlla il green pass? E dove, agli ingressi degli ospedali o nei reparti? E quanti parenti potranno entrare? Ci si deve prenotare? Interrogativi che tanta gente continua a porsi, ed è prevedibile che da venerdì saranno in parecchi che, certificato verde alla mano, chiederanno di poter far visita ai propri cari degenti negli ospedali, o che addirittura si presenteranno ai reparti di degenza.

L’attesa dei protocolli

Già da lunedì, in effetti, era data per certa una circolare della Regione, annunciata da tempo, che dovrebbe fornire indicazioni precise e dettagliate su come organizzare l’ingresso dei parenti nelle strutture sanitarie, e ieri fonti assai accreditate di Palazzo Lombardia l’hanno data per imminente: «Uscirà per tempo, prima di venerdì, e le direttive saranno chiare e univoche per tutti». Va anche detto che, nelle more, il «via libera», pur senza regolamentazione, è già comunque sancito da una legge nazionale (peraltro sono imminenti, forse già per domani, altre decisioni sul green pass per i mezzi di trasporto, e si attendono ancora indicazioni sulle modalità di utilizzo in ristoranti e bar). E peraltro, proprio in Lombardia, c’è chi ha già riaperto alle visite: all’Irccs San Matteo di Pavia, per esempio, l’accesso è consentito a chi ha il green pass o certificato vaccinale cartaceo nei giorni di martedì, giovedì e domenica, negli stessi orari di visita del periodo pre-Covid; l’accesso è consentito a un solo familiare per degente.

L’ipotesi di prenotazione

«Noi siamo pronti all’accoglienza dei visitatori – spiega Fabio Pezzoli, direttore sanitario dell’Asst Papa Giovanni di Bergamo – , abbiamo già stilato da tempo un protocollo dettagliato, con l’individuazione di punti per il controllo del green pass, ipotizzando l’obbligo di una prenotazione, con ingressi scaglionati ogni quarto d’ora nella fascia temporale fissata per le visite, per esempio. Un protocollo che però ora resta fermo: aspettiamo le indicazioni della Regione, sono imminenti, e saranno omologhe per tutte le strutture . È evidente che ci adegueremo in tempi rapidi, ci sarà comunque da valutare la questione degli addetti al controllo del green pass, e delle presenze di più persone in una stessa stanza, ma siamo certi che il documento della Regione chiarirà ogni dubbio. Rimarchiamo comunque che già da diverso tempo, da quando la pressione per i ricoveri Covid è calata, è stata data facoltà ai responsabili delle varie unità di vagliare eventuali richieste per casi particolari: dietro autorizzazione specifica già ora alcuni parenti, seguendo norme di protezione e di distanziamento, possono fare visita ai loro cari. Ed è da sempre possibile l’accesso di un genitore in caso di ricoveri di minori, o di un parente di persone con gravi fragilità, oltre che l’accesso ai futuri papà per assistere alla nascita dei loro bimbi».

Accessi già consentiti, in casi estremamente eccezionali, anche all’Asst Bergamo Est: in queste situazioni ai parenti viene effettuato un tampone rapido prima dell’accesso. In queste ore l’Asst Bergamo Est sta completando le verifiche normative sull’uso del green pass, ma gli ospedali dell’Azienda sono già in fase organizzativa per rispondere, non appena diramata la circolare regionale, alle esigenze degli utenti. «È previsto l’arrivo di un documento della Regione su green pass e visite – aggiunge Peter Assembergs, direttore generale dell’Asst Bergamo Ovest –. Comunque, nei casi più delicati, i responsabili dei nostri reparti valutano già eventuali accessi di parenti. Si tratta di casi rari e viene chiesto di sottoporsi a un tampone rapido. Con il green pass le modalità cambieranno. Ma siamo pronti: aspettiamo la Regione».

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