Il trasporto pubblico taglia le emissioni: giù del 90%

Il Trittico di Redona, a Bergamo nel 2016, ha replicato quello tenuto nella città tedesca di Münster nel 1991. I volontari del quartiere hanno testimoniato, in via Leone XIII, quanto spazio è necessario per spostare 60 persone con 48 auto, un bus dell’Atb e 60 biciclette. Il risultato è un manifesto-trittico, che rappresenta lo sproporzionato spreco di spazio urbano causato dal ricorso all’auto privata.

Il Trittico di Redona, a Bergamo nel 2016, ha replicato quello tenuto nella città tedesca di Münster nel 1991. I volontari del quartiere hanno testimoniato, in via Leone XIII, quanto spazio è necessario per spostare 60 persone con 48 auto, un bus dell’Atb e 60 biciclette. Il risultato è un manifesto-trittico, che rappresenta lo sproporzionato spreco di spazio urbano causato dal ricorso all’auto privata.

I dati sull’aria in Lombardia

Guido Lanzani, responsabile Qualità dell’aria di Arpa Lombardia, ci ha fornito i dati dell’ultimo Inemar, l’inventario emissioni aria regionale, del 2017. Noi abbiamo applicato la proporzione di Münster, 48 auto e un bus, alle emissioni inquinanti e climalteranti. «Si possono confrontare – spiega Lanzani – le emissioni per chilometro di un’auto e di un bus in Lombardia. Un’auto emette una media di 34 milligrammi di polveri PM10 per chilometro, un bus 188 mg. Il mezzo pubblico è conveniente per la qualità dell’aria già solo con sei persone a bordo». Un bus dell’Atb, dopo la fine delle limitazioni anti-Covid, può trasportare 100 persone.

La proporzione di Münster applicata alle emissioni

Applicando lo schema del trittico di Münster, 60 persone su 48 auto oppure su un bus comportano 1.632 mg di emissioni di PM10 per km contro 188 mg: il mezzo pubblico le taglia dell’88,5%. «Un’auto emette una media di 23 milligrammi di polveri PM2.5, le più fini, per chilometro, un bus 136 mg e, anche in questo caso, conviene già dalle sei persone in su», continua Lanzani. Un bus con 60 persone da 48 auto può tagliare dell’87,7% le emissioni di PM2.5, da 1.104 a 136 mg/km. «Un’auto emette una media di 382 mg di ossidi di azoto al chilometro, un bus 4.391 mg. Il bus diventa conveniente con almeno 12 persone a bordo». Un bus con 60 persone da 48 auto può tagliare le emissioni di ossidi di azoto del 76,1%, da 18.336 a 4.391 milligrammi per chilometro.

Non ci sono solo le emissioni inquinanti, ma anche quelle che alterano il clima, calcolate in grammi di anidride carbonica equivalente. «Un’auto – conclude Lanzani – emette una media di 172 grammi di anidride carbonica equivalente al km, un bus 656 grammi. Già solo quattro persone a bordo mitigano le emissioni climalteranti». Il bus, secondo il confronto di Münster, le taglia del 92,1%, da 8.256 a 656 grammi di anidride carbonica .

Il passaggio di 60 persone da 48 auto private al bus elimina tre quarti degli ossidi di azoto, l’88 per cento delle polveri fini, più del 90 per cento di anidride carbonica

La mobilità sostenibile con l’elettrificazione

Atb, negli ultimi anni, sta incrementando la mobilità sostenibile con l’elettrificazione. Alle due tradizionali funicolari, ha aggiunto la tramvia T1 tra Bergamo e Albino e, dal 2018, la Linea C, la prima di bus interamente elettrica in Italia. Ogni anno la Linea C consente di evitare, rispetto a gasolio e metano, 1,3 tonnellate di monossido di carbonio, 4,8 tonnellate di ossidi di azoto e 234 kg di PM, 128 di PM10 e 106 di PM2.5.

Un’indagine condotta da Atb e Teb nel 2010 tra gli utenti della T1 rivelava che il 12,7% degli intervistati, prima dell’attivazione del tram, usava l’auto o la moto. La percentuale indicata consente di stimare, in un anno, una riduzione di circa 2.681.250 km percorsi con l’auto, considerando gli spostamenti medi sul tragitto servito dal tram.

Il tram evita più di due milioni e mezzo di km all’anno in auto: un risultato analogo atteso dalla futura linea per Villa d’Almè

Il tram riduce le emissioni del traffico

La riduzione di emissioni corrispondente è di 23,3 tonnellate di monossido di carbonio, 10,8 tonnellate di ossidi di azoto, 118,84 kg di PM10, 86,46 kg di PM2.5, 4.963,8 tonnellate di anidride carbonica. Il calcolo è basato sui coefficienti forniti dall’Inemar della Regione, riparametrati rispetto alla composizione per motorizzazione e classe Euro del parco auto circolante, secondo i dati dell’Aci, in provincia di Bergamo. Atb prevede, dalla futura linea T2 Bergamo-Villa d’Almè, un risultato della medesima portata, vista l’analogia dello scenario: lunghezza del tracciato, densità abitativa e dinamiche di spostamento verso il capoluogo.

Il duplice contributo del trasporto pubblico

«Il contributo del trasporto pubblico al contrasto all’inquinamento e all’alterazione del clima è duplice», commenta Gianni Scarfone, direttore generale Atb. «Il piano di rinnovo dei mezzi in corso porterà a una riduzione significativa delle emissioni: la flotta sarà, entro il 2025-2027, diesel free con una componente importante di bus elettrici. L’altro filone, ancora più rilevante, è l’applicazione della strategia per la mobilità sostenibile dell’Unione Europea, per spostare sempre più persone dall’auto privata al trasporto pubblico».

Flotta diesel free entro il 2027 e strategia europea per spostare sempre più persone sui mezzi collettivi

In Italia troppe auto private

In Italia il settore dei trasporti è responsabile di oltre 100 milioni di tonnellate di gas climalteranti ed è dipendente ancora ai combustibili fossili per più dell’80%. Metà delle città italiane supera i limiti per la qualità dell’aria. Ogni anno sulle strade del Paese ci sono 3 mila morti e 250mila feriti. L’Italia, con 666 auto per mille abitanti, conta il secondo più alto tasso di motorizzazione europeo. La maggior parte degli italiani usa l’auto per la mobilità: tre persone su quattro ogni giorno per spostarsi in un raggio di non più di dieci chilometri.

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