Addio a Roberto Sestini, campione di carisma e modernità

IL RICORDO. Ha guidato Siad e Camera di commercio con piglio innovativo. Il figlio Bernardo: «Imprenditore di grande visione, papà dolce ed esigente».

Con Roberto Sestini scompare uno degli ultimi grandi capitani d’industria bergamaschi del ventesimo secolo, capace di lasciare un’impronta fondamentale sia sul fronte produttivo che istituzionale. Lo sguardo magnetico sempre proiettato in avanti, il sorriso disarmante, i capelli bianco-candidi, l’immancabile sigaretta tra le labbra, Sestini, 88 anni, lascia la moglie Giovanna Massinari e i figli Roberta, Cristina e Bernardo, con gli adorati nipoti Roberto, Estelle, Franco e Giovanni.

È spirato nella notte tra venerdì e sabato 6 gennaio, nella sua casa di Bergamo, dopo l’aggravarsi delle condizioni di salute, che lo avevano duramente provato già durante l’estate.

La vita

Dopo una brillante carriera scolastica conclusa con due lauree, una in Ingegneria chimica all’Università svizzera di Friburgo e l’altra in Scienze economiche all’ateneo di Ancona, alternò i primi passi nella società di famiglia alle imprese sportive, diventando campione italiano di motonautica nel 1960 e stabilendo il record del mondo di velocità nella categoria 500 centimetri cubi sul Lago d’Iseo. Dopo poco però, arrivò l’ultimatum di suo padre. A raccontarlo lo stesso Sestini: «O la carriera sportiva – mi disse – o lunedì mattina ti presenti puntuale in ufficio». Fine della passione giovanile.

Negli anni Sessanta comincia la sua ascesa nell’azienda il cui motto di famiglia è un delizioso mix tra buonsenso e intraprendenza: «I passi vanno fatti secondo la lunghezza della gamba, anche se a volte occorre avere il coraggio di azzardare».

Gli alleati americani

Fondata nel 1927 da nonno Quirino, Siad è una gemma grezza nel panorama dei gas industriali che i Sestini portano passo dopo passo alla ribalta internazionale: la morte improvvisa nel 1970 del padre Bernardo proietta Roberto sulla tolda di comando e lui si distingue per coraggio, decisionismo e una visione già allora globale di fare impresa, che sfocia nella storica alleanza con il gruppo Usa «Praxair», che per 30 anni ha favorito l’ulteriore sviluppo dell’azienda bergamasca, proiettandola tra i maggiori player a livello internazionale per quanto riguarda i gas tecnici in tanti settori: dall’industria, al medicale, fino all’agroalimentare, con un fatturato che oggi supera il miliardo di euro e un organico di 2.177 dipendenti sparsi nelle sedi di tutto il mondo. L’approccio innovativo e visionario, il dare sempre grande spazio alla ricerca e sviluppo con decine di brevetti originali registrati, fanno sì che la leadership di Sestini diventi anche istituzionale, con la presidenza dell’Unione Industriali (1985-90), la vice presidenza di Federchimica (1989-1995), e la presenza nei consigli bancari di Popolare Bergamo, Bpu e Ubi Banca.

Largo Belotti, la sua «casa»

Ma la carica davvero interpretata in maniera magistrale è stata quella, lunghissima (1992-2010), di presidente della Camera di commercio di Bergamo. Largo Belotti era la sua «casa»: l’autorevolezza, il carisma e la sua visione hanno accompagnato una delle fasi di maggior sviluppo della Bergamo economica, proiettandola nella modernità, aiutando le imprese ad emanciparsi e a crescere all’estero. Lo sviluppo della Fiera, dell’aeroporto di Orio (è stato nel Cda Sacbo, mentre suo padre Bernardo per 40 anni fu presidente dell’Aeroclub Bergamo), dell’azienda speciale Bergamo Formazione (oggi Bergamo Sviluppo), portano la sua impronta, mentre seguendo le orme di sua madre Tina Palli, scenografa e pittrice, con la Fondazione Sestini ha regalato a Bergamo un archivio fotografico fondamentale per la storia e la cultura del territorio.

Col tempo chiama ad affiancarlo al timone di Siad il figlio Bernardo, oggi vice presidente e amministratore delegato, con cui la sintonia, nonostante sensibilità e caratteri diversi, è sempre più totale e si riverbera nel rapporto con i collaboratori: diretto, semplice, schietto, con staffette generazionali che di padre in figlio si alternano alla Siad, segno di uno spirito di appartenenza forte, indissolubile.

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Il figlio: la sua una grande visione imprenditoriale

«È stato un uomo dalla grande visione imprenditoriale – ricorda Bernardo Sestini –, e al tempo stesso un papà dolce ed esigente. Mi ha accompagnato in azienda da quando avevo 15 anni in vari ruoli: seguendo il suo esempio mi ha fatto appassionare all’azienda di famiglia». L’eredità che Sestini lascia a Bergamo? Qui Bernardo preferisce che «siano gli altri a parlare: mi sembra che il sindaco Gori abbia usato parole appropriate a riguardo».

Anche sulle sfide del futuro Sestini vedeva prima degli altri. Da presidente dell’ente camerale, già vent’anni fa, aveva previsto che la logistica sarebbe diventata un perno fondamentale dell’economia bergamasca, mentre sul fronte della sostenibilità, era molto orgoglioso del fatto che fin dal 1995 Siad avesse aderito al programma volontario «Responsible Care» gestito da Federchimica: passo importante, perché sanciva il sempre crescente impegno della sua azienda verso la sicurezza e salute dei dipendenti e la protezione ambientale. I funerali saranno celebrati lunedì 8 gennaio alle 14,30, nella Basilica di Sant’Alessandro in Colonna.

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