Allarme dai negozi: «Vendite giù, i saldi sono da rinviare»

LA PROPOSTA. L’allarme «clima» è scattato anche tra i negozi dell’abbigliamento. L’autunno anomalo con le temperature quasi primaverili affossa gli acquisti di abbigliamento e mette in ginocchio i negozianti che devono già fare i conti con la riduzione del potere d’acquisto delle famiglie dovuto all’inflazione.

E così la Fismo-Confesercenti oltre a mettere in risalto le difficoltà ha proposto fin d’ora di posticipare a febbraio l’avvio dei saldi, ora previsto a gennaio, per avere tempo sufficiente a recuperare le vendite che stentano ancora. Il presidente di Fismo, Benny Campobasso ha così preso carta e penna e scritto al Presidente della Conferenza Stato-Regioni Massimiliano Fedriga per chiedere lo spostamento.

«Le vendite di capi, calzature e accessori autunno-inverno sono in netto calo in tutti i territori, con punte fino al -20% rispetto allo scorso anno» spiega.

Per il presidente di Fismo-Confesercenti una soluzione, per compensare la riduzione degli acquisti che risente anche del caro vita che restringe i budget delle famiglie dedicato all’abbigliamento, è quella di «far slittare di un mese la data di inizio dei saldi invernali. Così si darebbe modo alle imprese, fortemente penalizzate dalle scarse vendite di questo inizio d’autunno, di recuperare parte dei profitti. Con i saldi fissati ad inizio gennaio, non c’è tempo per commercializzare le merci a prezzo pieno».

Ora, invece, i saldi arrivano prima con una sfasatura rispetto al cambiamento climatico. Questo, per la federazione di Confesercenti, «sfavorisce i negozi di vicinato, rispetto alla grande distribuzione e, soprattutto, alle piattaforme ecommerce, che hanno le economie di scala per permettersi di vendere a prezzi molto competitivi, potendo contare su ridotti costi in fatto di personale e di infrastrutture e sulla mancanza di un regime fiscale uniforme tra il commercio fisico e quello on line».

© RIPRODUZIONE RISERVATA