Alle Maldive il villaggio che si smonta
Progetto e costruzione made in Bolgare

C’è un villaggio da sogno alle Maldive targato Marlegno. L’azienda di Bolgare, leader nel campo della progettazione e costruzione di case e strutture prefabbricate in legno, sbarca – operai specializzati compresi - nell’Oceano Indiano, realizza il primo ecoresort dell’arcipelago e scalda i motori per il secondo (al momento in fase di trattativa).

Il resort appena inaugurato è una struttura alberghiera a cinque stelle, interamente in legno, costruita sull’isola di Bathala, poco più di una striscia di terra dalle dimensioni di 260 metri per 130, situata nell’atollo di Ari nord. La struttura (del valore di qualche milione di euro) è in grado di accogliere oltre 200 turisti ed è composta da 24 water villas e 48 beach villas.

I bungalow sono stati costruiti con una tecnica «a secco» che prevede l’assemblaggio dei componenti senza l’uso di collanti o sigillanti. Le parti sono state unite tramite giunzioni di tipo meccanico in modo da consentire, in futuro, lo smontaggio senza impatti per l’area. «La sfida è stata duplice – commenta Angelo Marchetti, amministratore delegato di Marlegno – da un lato creare qualcosa che al termine della concessione (30 anni) si potesse smontare completamente, in modo da lasciare l’isola intatta, o ri-assemblare per nuove e diverse soluzioni. Dall’altro gestire l’intera organizzazione da “remoto”, 8.000 chilometri di distanza con tutte le difficoltà logistiche e anche ambientali dell’arcipelago. Il trasporto del materiale ha richiesto 45 giorni di nave per toccare Male, la capitale delle Maldive e da lì l’unica possibilità per raggiungere Bathala è stato l’utilizzo di un idrovolante».

Insomma c’è voluta una precisa opera di progettazione e ingegnerizzazione dei processi, durata 4 mesi, che ha però consentito poi la realizzazione dell’opera in loco in soli 2 mesi. E tutto è filato liscio come l’olio grazie anche alla collaborazione dei 35 operai specializzati, arrivati sul posto direttamente da Bolgare per la gestione e la costruzione del cantiere.

Un ruolo fondamentale per l’ottenimento di questo risultato l’ha giocato la materia prima, il legno garantisce infatti una serie di vantaggi: è molto leggero (gli operai hanno potuto lavorare con componenti dal peso massimo di 80-90 chili), non richiede particolare manutenzione nel tempo, e rispetta l’ambiente nell’intera filiera di produzione (Marlegno acquista solo legno proveniente da foreste certificate Pefc).

Un villaggio ecocompatibile che non ha trascurato l’effetto estetico di un design made in Italy rigorosamente bianco. A disegnare l’ecoresort è stato Ettore Mocchetti, architetto milanese che nell’ultimo decennio si è concentrato sulle tematiche ambientali, sulle tipologie architettoniche, firmando fra l’altro l’arredo urbano del centro storico di Varese, l’hotel Palazzo Gattini a Matera e il «Seven Star» a Milano. «L’ottimo risultato di Bahala - conclude Angelo Marchetti – ci conferma che la strada giusta è quella che unisce sostenibilità, innovazione e alta qualità. In questo caso siamo riusciti a garantire ai clienti il massimo comfort possibile con il minor impatto sull’ecosistema dell’isola».

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