Auto, vendite a picco: 7 mila vetture in meno nei primi sette mesi

Quasi 7mila auto in meno rispetto al 2019. Questo il dato che colpisce di più dall’analisi dei valori delle immatricolazioni di auto nella Bergamasca nei primi 9 mesi di quest’anno. Solo a settembre sono state solo 1.688 le nuove auto vendute in provincia contro le 2.667 rispetto allo stesso mese dell’anno scorso.

Il calo di quasi il 27% di vendite da gennaio a settembre non sorprende Paolo Ghinzani, del direttivo Concessionari Ascom Bergamo e direttore di Ghinzani Group, che aggiunge: «Ne perderemo ancora da qui a fine anno. Sarà tanto se riusciremo a consegnare il 30% dei numeri del 2019. Arriveremo a perderne 10-12 mila in totale entro dicembre». Sulle cause che hanno affossato il mercato non hanno inciso solo gli incentivi esauriti. Ghinzani precisa che «la crisi dei microchip sta prolungando la mancata consegna di auto nuove da parte delle Case automobilistiche. Poi vi sono anche altri fornitori della catena di approvvigionamento dei prodotti che sono fermi, sia per la pandemia, sia perché stoppati dai costruttori, al momento impossibilitati a completare le vetture per mancanza dei semiconduttori. È una situazione che sta creando grossi problemi» . «Le uniche auto che vengono consegnate – prosegue l’imprenditore – sono quelle elettriche e ibride, la cui costruzione era stata programmata da tempo, almeno 9/12 mesi fa, e sulle quali le Case automobilistiche stanno spingendo da tempo. E poi vengono vendute le poche vetture in stock. Per quelle che vengono ordinate ora, si parla di consegne a febbraio-marzo del 2022».

La mancata consegna di vetture e il conseguente crollo di fatturato sta anche mettendo in difficoltà gli operatori del comparto. «I costi fissi ci sono – commenta Ghinzani – e i rivenditori sono abituati a vendere e incassare mese per mese: non tutti hanno la liquidità sufficiente per sostenere le spese e pagare il personale. La speranza è che da questa situazione se ne possa uscire velocemente. Ma per ora ho seri dubbi e credo che si dovranno operare scelte critiche».

«Purtroppo, le concessionarie vivono gravi difficoltà – rincara la dose Loreno Epis, presidente Autosalonisti di Ascom Bergamo e titolare dell’omonima rivendita di Scanzorosciate – che hanno necessità di programmare la loro attività con 5-6 mesi di anticipo. Credo che assisteremo ad altre incorporazioni di piccoli e medi concessionari da parte di grossi gruppi, come è già avvenuto in Bergamasca. Diventa difficile far quadrare i conti senza auto nuove da vendere. Una penuria, quella delle vetture che non arrivano, che potrà durare ancora 12-18 mesi».

«Il ragionamento vale anche per l’usato (meno 17% a settembre sullo stesso mese del 2020 a livello nazionale e anche nella nostra provincia, ndr) – prosegue Epis – che risente del mancato rinnovo del parco auto da parte dei grossi gruppi di noleggio e leasing e dalle grandi aziende. Il nuovo non arriva e allora si rinvia la sostituzione delle vetture in uso che alimentano il mercato delle auto di seconda mano. Ci troviamo così costretti a rivolgerci ai privati, che mettono in vendita le loro auto soprattutto attraverso inserzioni on line, per avere delle auto da proporre negli autosaloni».

«Paradossalmente – conclude Epis – ora che sono stati introdotti gli incentivi anche per l’usato, vengono a mancare le vetture da vendere. Nei primi 10 giorni sono stati utilizzati solo 4 milioni dei 40 a disposizione, quando si prevedeva, invece, di bruciare in pochi giorni i fondi stanziati dal governo. Intanto sono anche cresciuti i costi dell’energia elettrica. E questo significa che aumenterà anche per le auto elettriche il costo del pieno».

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