Bici, il mercato frena ma la corsa dell’e-bike non si ferma

NUOVA MOBILITÀ . Le biciclette a pedalata assistita oggi rappresentano il 19% delle vendite in Italia. I risultati positivi trainano l’industria dei componenti

Costano più di un ciclomotore e hanno più carrozzeria dei «motorini» anni ‘80: le biciclette elettriche non sono più riservate agli sportivi, ma sono diventate un mezzo di trasporto alternativo all’auto specialmente per chi deve affrontare spostamenti brevi e in pianura. Così la vendita delle e-bike è cresciuta anche nel 2022, anno che ha registrato per il mercato delle biciclette un rallentamento «fisiologico». Dopo due anni, 2020 e 2021, di crescite in doppia cifra. Confindustria Ancma (Associazione Ciclo Motociclo Accessori) ha registrato lo scorso anno un calo complessivo delle vendite del 10%: nel 2022 in Italia sono state vendute oltre 1,7 milioni di biciclette (per la precisione 1.772.000), di cui 337 mila biciclette elettriche (+14% rispetto all’anno precedente e +72% dal 2019) e 1.435.000 bici muscolari, in diminuzione però del 15%.

Boom nelle città

A confermare l’utilizzo perlopiù urbano delle bici elettriche sono i dati dettagliati di Ancma riferiti al perimetro della pedalata assistita: delle 337 mila biciclette acquistate, il 52% sono e-city, il 43% e-mtb, il 4% e-corsa/gravel, mentre le e-cargo (quelle usate dai fattorini) salgono all’1%. Tutte le e-bike insomma rappresentano il 19% del mercato bici complessivo.

Ne è consapevole la Bianchi di Treviglio, impegnata in un ambizioso progetto di reshoring per riportare nella bassa bergamasca la produzione delle sue biciclette: si è concluso il primo lotto dell’intervento di ampliamento e modernizzazione della fabbrica, per il quale è previsto un investimento complessivo di 40 milioni di euro. Il marchio diventato famoso al mondo per aver dato la bici a campioni come Coppi e Pantani, riconosce il peso sempre maggiore delle bici elettriche: a fronte di un assortimento di bici muscolari che vede in catalogo oltre 120 modelli, il numero delle bici elettriche è salito a 65; il loro prezzo varia dai 1.600 euro per una e-bike da città fino ai 9 mila euro per una off-road.

I risultati positivi del mercato elettrico trainano l’industria dei componenti: la Polini Motori di Alzano Lombardo, leader in Italia nella produzione di parti speciali per scooter e ciclomotori, dal 2016 sviluppa un motore per bici a pedalata assistita che nel corso del 2023 ha registrato un incremento delle vendite del 25% rispetto al 2022 grazie ad accordi di fornitura siglati con marchi come Cipollini, Olimpia, Nilox e Mechane. Saimon Polini, responsabile marketing Polini Motori, commenta: «Continua la curva di crescita: la produzione è solida, e i livelli di vendite dei motori E-P3+ e di tutti i prodotti correlati, come batterie e display, sono in aumento, registrando un aumento del fatturato e degli investimenti. Dato il continuo incremento del mercato delle biciclette a pedalata assistita, è evidente che il settore delle e-bike rappresenta una grande opportunità di crescita, e ciò ci spinge a guardare avanti con grande ottimismo e prospettive positivi».

Mauro Carminati, titolare della Axevo Technology di Sarnico, alla recente fiera Italian Bike Festival di Misano ha presentato un nuovo macchinario «ideato e costruito da noi - spiega con orgoglio - per effettuare il test sui motori di cui effettuiamo manutenzione e riparazione». La scelta di virare dalla vendita di bici alla manutenzione dei motori elettrici compiuta nel 2019 «ci sta regalando parecchie soddisfazioni: i componenti elettrici delle bici sono molto costosi e vengono sottoposti a continue sollecitazioni: appena scaduta la garanzia di due anni, il produttore non risponde più di guasti e difetti, e i clienti che vengono da noi trovano una valida alternativa alla sostituzione della bici».

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