Caldaie, ok al «basso impatto» ma serve una programmazione

LE REGOLE. La nuova stagione termica è ormai arrivata ai nastri di partenza. Lia Bergamo: «Sì alla transizione ecologica ma serve un percorso condiviso».

Siamo prossimi all’avvio di una nuova stagione termica in uno scenario che è destinato a cambiare, nel prossimo futuro, e che oggi necessita di chiarimenti e di specifiche particolari. Al momento, sono diverse le fonti d’informazione che sostengono la progressiva sostituzione delle caldaie a gas con sistemi a «basso impatto ambientale». Se da un lato è vero che la direttiva europea «Case green» introdurrà misure con l’obiettivo di efficientare gli immobili, dall’altro bisognerà prestare molta attenzione a evitare fraintendimenti. Ad oggi, infatti, la direttiva è ancora in fase di definizione e pare siano sempre di più gli ambiti di incertezza e le perplessità dei diversi Paesi membri.

«Come categoria G.M.C.B. e come Associazione - afferma il presidente della categoria, Camillo Cattaneo - siamo favorevoli alle iniziative che garantiscono uno sviluppo sostenibile ma non in maniera imprescindibile, ovvero senza tenere in considerazione i fattori specifici che caratterizzano i vari contesti, anche all’interno di uno stesso Paese. Serve una programmazione a medio/lungo periodo volta a considerare la possibilità di adottare soluzioni diverse ed efficaci in base alle condizioni ambientali. Per fare un esempio per la parte che ci compete, quella delle caldaie, il divieto di quelle a gas a favore di pompe di calore ha sicuramente senso per le nuove costruzioni o per quelle oggetto di un intervento importante di ristrutturazione. Al contrario, sarebbe poco conveniente per immobili più datati e con un’alta dispersione termica. Allo stesso modo, riteniamo che il percorso di transizione debba considerare l’adeguamento delle infrastrutture, evitando di generalizzare ogni intervento che potrebbe rivelarsi inefficace o addirittura controproducente».

«Come associazione - prosegue il direttore di Lia, Pietro Bonaldi - siamo consapevoli che le imprese e i professionisti giochino un ruolo estremamente decisivo in questa partita (quella della transizione energetica). Crediamo sia necessaria un’azione sistemica che parta dalla condivisione della normativa e degli obiettivi e che miri a definire percorsi di aggiornamento e di formazione per limitare interventi che non siano in linea con i traguardi prefissati».

All’interno di questo percorso, rimane ferma la convinzione che la manutenzione degli impianti termici rappresenti un’azione particolarmente importante che permette di limitare gli impatti ambientali, anche in termini di sicurezza e costi. Non a caso la stessa normativa prevede che con la manutenzione, sia rilasciato ed inviato a Regione Lombardia il Rapporto di Controllo di Efficienza Energetica che attesta il grado di efficienza dell’impianto stesso.

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