Colere, lettera dei residenti: manca lo sportello bancario. L’ad della Popolare di Sondrio: «Ne apriamo uno noi»

LA NOVITÀ. Lo ha confermato l’ad Mario Alberto Pedranzini a margine di un convegno nella mattinata di venerdì 23 febbraio.

«La nostra visione è quella che una banca come la Popolare di Sondrio arrivata al 154esimo esercizio abbia tutte le carte in regola per poter continuare a crescere»: lo ha dichiarato il consigliere delegato, Mario Alberto Pedranzini a margine del convegno a Sondrio su «Sviluppo e sistema bancario» nella mattinata di venerdì 23 febbraio. «Crescere è un imperativo. Noi siamo cresciuti con l’obiettivo che era quello di crescere e crescere bene. Non mi voglio confrontare con i giganti perché gigante non lo sono, ciascuno deve essere consapevole delle proprie dimensioni, ma la nostra aspirazione - prosegue Pedranzini - è diventare giganti nel fare bene. Continuare a fare bene quello che deve fare una banca».

«La maggior parte delle banche chiude gli sportelli, noi andiamo - prosegue Pedranzini - con una filosofia diversa, un po’ a macchia di leopardo ma sempre con una coerenza di fondo». «Apriremo a Trieste in un centro importante e nevralgico per il commercio mondiale ma anche un piccolo sportello in un paesino - Colere - perché ho ricevuto una lettera firmata da 500 abitanti che mi dicevano “qui purtroppo ci hanno abbandonato tutti”. Lo abbiamo fatto anche qui senza fare beneficenza, ma sempre cercando un equilibrio tra i servizi che andiamo a offrire e i ritorni che la banca deve avere», conclude Pedranzini.

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