Fondi Pnrr, tra grandi opere e tutela di tutti i territori

Nella Bergamasca. I finanziamenti ammontano a due miliardi e 800 milioni di euro per quasi 4.500 progetti. Il Comune che ha ricevuto l’importo maggiore è quello di Bergamo: poco meno di 690 milioni per 395 «idee».

Due miliardi e 800 milioni di euro per quasi 4.500 progetti per rinnovare scuole, efficientare edifici, costruire nuove infrastrutture e preservare il territorio. Tanto valgono i finanziamenti del Pnrr in provincia di Bergamo. Il calcolo complessivo è stato fornito dalla Fondazione Openpolis, che riferisce di 4.484 progetti presentati dai Comuni e dalla Provincia di Bergamo.

In Lombardia gli enti orobici seguono, come cifre, solo la città Metropolitana di Milano, che con 6.104 progetti e 6,1 miliardi di euro è in testa alla classifica regionale delle opere finanziate dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Al terzo posto c’è la provincia di Brescia con 4.452 progetti per 2,6 miliardi di euro. Seguono poi Pavia, con 2.926 progetti per 1,2 miliardi di euro; Varese, con 2.507 progetti e 1,1 miliardi di euro; Mantova, con 1.621 progetti e 1,1 miliardi di euro; Cremona, con 1.956 progetti e 984,4 milioni di euro; Lodi, 1.019 progetti e 830,9 milioni di euro; Monza e Brianza con 1.622 progetti e 596,2 milioni di euro; Sondrio, 1.319 progetti e 518,4 milioni di euro; Como, con 2.225 progetti per 432,8 milioni di euro; e Lecco, con 1.469 progetti e 365,9 milioni di euro.

Gli interventi in programma nella nostra provincia sono i più diversi: per la digitalizzazione le risorse sono pari a 59,5 milioni di euro, per la scuola (con ricerca e università) 297,9 milioni di euro, per impresa e lavoro 126,2 milioni di euro, per cultura e turismo 5,6 milioni di euro, per l’inclusione sociale 92,1 milioni di euro, per le infrastrutture 1,5 miliardi di euro (la fetta più consistente dei fondi bergamaschi), per la transizione ecologica 565,8 milioni di euro e, infine, per la salute 101,2 milioni di euro. Si va dal raddoppio della linea ferroviaria Ponte San Pietro-Montello (281,13 milioni di euro), alla realizzazione della linea tranviaria T2 della Valle Brembana Bergamo-Villa d’Almè (205,05 milioni di euro), passando per gli interventi sulle reti idriche (30,83 milioni di euro), gli interventi di rigenerazione urbana in diversi comuni, ai lavori di ricostruzione, ampliamento, efficientamento energetico e adeguamento sismico di diversi edifici e poli scolastici (come la demolizione e ricostruzione con ampliamento della scuola primaria della frazione di Piano di Costa Volpino, per 7,22 milioni di euro), fino al reclutamento di ricercatori in università e agli interventi di innovazione per la mobilità sostenibile.

Il Comune che ha ricevuto più finanziamenti è quello di Bergamo, con 395 progetti e 689,9 milioni di euro complessivi. Treviglio invece con 130 progetti ha risorse complessive pari a 63,1 milioni di euro. Seriate 70 progetti e 41,7 milioni di euro; Stezzano 120,4 milioni di euro e 31 progetti; Dalmine 131,2 milioni di euro e 64 progetti. Non tutti i progetti finanziati (vale per tutti i territori italiani), però, sono stati validati: un progetto è considerato validato a fronte dall’esito dei controlli di coerenza dei dati inseriti nel sistema Regis, della Ragioneria generale dello Stato, dai soggetti attuatori e delle verifiche delle amministrazioni. Elemento, questo della validazione dei progetti, che complica ulteriormente la possibilità di effettuare una analisi puntuale del Pnrr. Risulta difficile infatti reperire dati univoci sul proseguo del Piano: ad esempio Anci Lombardia, estrapolando i dati dalla documentazione pubblica reperibile nei siti istituzionali delle Amministrazioni titolari e nel sito di Regione Lombardia, considerando solo i progetti con soggetti i Comuni, ha ottenuto numeri diversi, visto che ad esempio in provincia di Bergamo risultano essere 2.300 gli interventi previsti per 600 milioni, a Brescia duemila interventi e 700 milioni e Milano 1.350 interventi per 1,36 miliardi.

Spostando invece lo sguardo verso le province delle regioni limitrofe alla Lombardia, si notano situazioni molto diverse tra loro, dettate soprattutto da un diverso numero di amministrazioni comunali (più comuni una provincia contiene, più ovviamente progetti sono stati presentati). Nel Veneto, ad esempio, sono stati presentati molti meno progetti, ma hanno a disposizione maggiori risorse rispetto alla Bergamasca e agli altri territori lombardi (tranne Milano): la provincia veronese con solo 2.646 progetti ha a disposizione 4,8 miliardi di euro; Vicenza, 2.838 progetti e 4,5 miliardi di euro; Padova 2.909 progetti e 3 miliardi di euro. Mentre in Piemonte i numeri sono molto simili a quelli lombardi, con la città metropolitana di Torino che ha a disposizione 5,1

miliardi di euro a fronte di 7.181 progetti, Cuneo con 4073 progetti e 2,1 miliardi di euro, Alessandria, 3.052 progetti e 1,3 miliardi di euro, Novara 1552 progetti e 1,5 miliardi di euro.

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