
Economia / Valle Seriana
Venerdì 19 Settembre 2025
Itema investe 30 milioni a Ponte Nossa: un nuovo stabilimento nell’ex Cantoni
SVILUPPO. Progetto strategico sia per la competitività del gruppo sia per il rilancio economico del territorio. Radici: orgogliosi di continuare il nostro viaggio tessile in Val Seriana. Il sindaco: speranza di lavoro per i giovani.

Itema investe oltre 30 milioni di euro nell’ex Cotonificio Cantoni di Ponte Nossa. Il 18 settembre la posa della prima pietra del nuovo polo produttivo del gruppo, leader mondiale nella produzione di macchine per la tessitura, che nel 2022 ha acquisito l’area. Il progetto, articolato in più fasi, segna un investimento strategico sia per la competitività del gruppo sia per il rilancio economico del territorio. Dopo la chiusura del cotonificio nel 2004, il sito era rimasto inutilizzato, simbolo della crisi di un comparto che, invece, negli anni Sessanta dava lavoro a oltre 2.000 persone quando il paese contava 2.700 abitanti.
Coinvolte le aziende locali
La prima fase dei lavori, che si concluderà nel 2027, prevede la realizzazione di un nuovo impianto dedicato al potenziamento della produzione «weaving», cuore del business di Itema. Le opere sono state affidate a imprese locali, a conferma della volontà di mantenere un forte legame con il tessuto economico della valle. Nel cantiere sono già state avviate le demolizioni, mentre saranno recuperati i quattro edifici storici, risalenti al 1875, affacciati sul lungofiume. La fabbrica sarà progettata secondo criteri di efficienza energetica e circolarità, con l’obiettivo di ridurre i consumi e ottimizzare i processi logistici. «Il nuovo stabilimento sarà dedicato a preassemblaggio e assemblaggio dei nostri telai e alla verifica della qualità, mentre il sito di Colzate sarà rinforzato con attività produttive legate soprattutto alle lavorazioni meccaniche e al montaggio di alcune macchine particolari che il mercato ci richiede», spiega Ugo Ghilardi, amministratore delegato del gruppo Itema, che per il 60% è di proprietà degli eredi di Gianni Radici e per il restante 40% delle famiglie Arizzi e Torri, e che possiede il 25% di Tofflon Itema, il ramo italiano con sede a Novara della multinazionale biofarmaceutica asiatica Tofflon. All’investimento nel nuovo stabilimento di Ponte Nossa si legherà un futuro sviluppo per la vicina Lamiflex, che produce componenti compositi avanzati impiegati anche nell’industria meccanotessile, nella galassia Itema insieme a Schoch di Colzate, specializzata in pettini e accessori per telai.
«Siamo orgogliosi di essere qui oggi e di continuare il nostro viaggio tessile in Valle Seriana, la culla della nostra storia, con un progetto in cui visione, innovazione e sostenibilità convergono - dichiara Maurizio Radici, presidente del consiglio di amministrazione del gruppo Itema -. Le nostre radici sono qui. Questo nuovo polo produttivo rappresenta il nostro investimento in un futuro all’avanguardia e florido per il nostro territorio».
Ghilardi evidenzia il valore strategico dell’operazione: «Nel 2022 abbiamo preso la decisione di iniziare un percorso che portasse il gruppo Itema ad avere una postura adeguata ai turbolenti mutamenti in corso ed allo stesso tempo rafforzasse il nostro brand, riconosciuto in tutto il mondo tessile come ambasciatore del made in Italy. Una fase di questo percorso riguarda sia asset di processo e produzione sia di prodotto, che trovano casa in questo nuovo sito produttivo di Ponte Nossa. Un completamento della nostra presenza industriale a Bergamo, in Valle Seriana, che consentirà anche all’insediamento storico di Colzate di svilupparsi ulteriormente. La nostra ambizione è quella di creare valore in questo territorio per competere nell’industria tessile mondiale».
In settore esposto negli ultimi anni a variabili geopolitiche ed economiche che lo hanno condizionato non poco, per Ghilardi «questa iniziativa prima di tutto vuol dire fiducia nel poter costruire una realtà fatta prima di tutto di persone».
Freno allo spopolamento
Persone al centro anche per il sindaco Stefano Mazzoleni: «Ridare una vita produttiva a quest’area significa dare la possibilità a giovani e famiglie la speranza di poter lavorare e vivere ancora in alta Valle Seriana». I numeri raccontano l’intreccio fra economia e demografia: «Nel 2004, quando Cantoni chiuse definitivamente, Ponte Nossa era sceso a 2.200 abitanti e oggi, a distanza di vent’anni, meno di 1.800», fa presente il primo cittadino ricordando anche il progetto per il nuovo ponte sul fiume Serio a servizio di quest’area industriale. E la benedizione del parroco di Fiorano al Serio, don Nazzareno Bertoli, suggella non solo l’avvio del cantiere, ma la promessa di futuro per la valle.
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