La Borsa in rimonta, tanti bergamaschi tra i nuovi Paperoni

LA CLASSIFICA DI MF. Andamento ok fino al martedì nero dell’8 agosto con i crolli per la tassazione extraprofitti. Terzi assoluti i Rocca, poi Bombassei e molte famiglie.

Dopo un inizio 2022 contraddittorio, con la guerra in Ucraina, il caro energia e i rialzi dei tassi che hanno frenato gli investimenti, l’annata è andata via via rasserenandosi, portando a una crescita, che ha visto Piazza Affari diventare poi la maglia rosa del primo semestre 2023 tra le principali Borse europee, con il Ftse Mib che ha messo a segno un progresso del 19% da inizio anno, registrando la migliore chiusura da 15 anni (settembre 2008), post crack Lehman Brothers.

Cosa è successo l’8 agosto

Tutto bene quindi? Si, fino al famoso «martedì nero» dell’8 agosto, quando, per effetto dell’approvazione da parte del governo del Dl sulla tassa extraprofitti degli istituti di credito, il listino di Milano ha visto, specie per i titoli bancari, un brusco ridimensionamento (poi ridotto dai rimbalzi dei giorni successivi). Premessa a parte, la classifica dei «Paperoni di Borsa» stilata come ogni anno da Milano Finanza (che analizza il valore delle partecipazioni personali di chi possiede azioni di aziende quotate con rilevamento che quest’anno si ferma al 3 agosto), fotografa un andamento positivo, con le dovute eccezioni, e a livello bergamasco vede affacciarsi anche nuovi imprenditori, a seguito di recenti «battesimi» di quotazioni societarie.

Al terzo posto assoluto, si confermano, inossidabili, i fratelli Gianfelice e Paolo Rocca, con un patrimonio di azioni Tenaris di 10,4 miliardi di euro. Secondo tra i bergamaschi, guadagnando una posizione, 22° assoluto, Alberto Bombassei, con 2,3 miliardi: oltre ai titoli Brembo, si contano anche quelli dell’investimento Pirelli. Terzo posto nella graduatoria orobica confermato per la famiglia Pesenti, al numero 47 della classifica nazionale (perdendo qualche posizione) che attraverso Italmobiliare (e i ricavi delle sue controllate) totalizza 522 milioni di euro. Avanzano invece di tre posizioni gli eredi Cerea, azionisti principi della Ivs Group di Seriate, che raggiungono la quarta posizione orobica con un patrimonio azionario di 278 milioni. Conferma la quinta posizione provinciale al numero 116 della graduatoria nazionale con 93 milioni Marco Eigenmann, presidente di Fine Foods, l’azienda di prodotti farmaceutici di Brembate, mentre scala posizioni, affacciandosi al sesto posto orobico (e 182° assoluto) con 43 milioni, Gianluigi Mussinelli a.d. della Sebino di Madone, leader nell’impiantistica antincendio (al 205°posto i fondatori dell’azienda, la famiglia Cadei).

Perde poi una posizione ma resta nella «Top200» la famiglia Caccia Dominioni, proprietaria della Tesmec di Grassobbio, mantenendo inalterata la resa delle azioni, con un patrimonio di 37,7 milioni. New entry per Aniello Aliberti che con la fresca quotazione di Imd balza al 237° posto con un valore delle sue quote di 25,8 milioni. Poi Bruno Pianetti, presidente e a.d. di Planetel al 249° con un valore azionario di 24,6 milioni; quindi Gianmarco Lanza e sua madre Luciana Giudici, azionisti di Fae Technology in 262a posizione con 22,5 milioni.

Segue la famiglia Gritti proprietaria di Grifal al 278° posto con 19,5 milioni, mentre sale 12 posizioni. arrivando alla 370a, la famiglia Radici, proprietaria della Radici Pietro Industries (che passa da 6,8 a 8,1 milioni (+19,2%). Sul fronte innovazione al 298° e al 302° posto figurano rispettivamente Vincenzo Russi e Giovanni Fassi, investitori in e-Novia. A livello nazionale, podio confermato rispetto al 2022, col primo posto sempre per gli eredi Del Vecchio e la coppia Miuccia Prada-Patrizio Bertelli seconda proprio davanti ai Rocca.

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