La tecnologia piace ai bergamaschi, il modello europeo spinge i brevetti

I DATI. Registrazioni stabili, 138 l’anno scorso. In ascesa le innovazioni nel settore della chimica e della fisica.

Continua l’avanzata bergamasca in termini di brevetti registrati, soprattutto nel settore delle nuove tecnologie. Secondo i dati forniti dalla Camera di Commercio, infatti, il 2022 con i suoi 138 brevetti si mantiene sostanzialmente sui numeri dell’anno precedente, quel 2021 che aveva fatto segnare un exploit nella registrazione di innovazioni con 143 domande depositate.

A farla da padrone sono le innovazioni in materia di trasporti e tecniche industriali, mentre chimica e fisica raddoppiano il loro apporto creativo rispetto agli anni precedenti. Ad alleggerire il tutto anche la nuova procedura per il brevetto unitario europeo, entrato in vigore lo scorso 1 giugno, che consente con una sola domanda di poter registrare l’innovazione all’interno dell’area UE abbattendo notevolmente, in primis, i cole innivazionisti di traduzione.

Dal 2000 quasi 1.800 brevetti

Rispetto ai numeri delle richieste depositate, dal 2008 al 2022 gli inventori bergamaschi hanno ottenuto in totale 1793 brevetti, innovazioni che, rispetto alla media lombarda e nazionale, si inseriscono maggiormente nel mondo delle nanotecnologie, del fotonico, delle biotecnologie industriali, del materiale avanzato, della micro e nanoelettronica, oltre che delle tecnologie di produzione avanzate, mentre restano ben sotto la media rispetto alle tecnologie green.

I settori

Rispetto al campo tecnologico, nel 2022 il 53% dei brevetti ha riguardato il macrosettore delle «Tecnologie meccaniche e trasporti». Più nello specifico, si è brevettato molto nelle «Tecniche industriali e trasporti» (38%, anche se in calo rispetto al precedente 49%) e nella «Meccanica» (19%). Significativi i brevetti afferenti alle «Necessità umane» (16%), macro categoria che comprende, tra gli altri, il comparto biomedicale. Guardando alla tipologia degli inventori, nel 2022 il 95% dei brevetti bergamaschi è stato ottenuto da imprese, mentre solo uno è riferibile a Enti di ricerca, i quali hanno per lo più la sede nel capoluogo regionale. Uno dei problemi nel registrare la paternità delle invenzioni orobiche, infatti, è il fatto che non vengano conteggiate le domande presentate da mandatari che hanno per lo più sede a Milano.

Brevetti europei

Per questo è particolarmente significativo il dato fornito dai brevetti europei che, al contrario, tengono sempre conto della residenza del richiedente. In questo caso dalla nostra provincia, nel 2022, è arrivato il 9% del totale lombardo delle domande, valore rappresenti che rappresenta più correttamente la reale forza creativa del territorio. «I dati sull’ottenimento di brevetti europei – afferma Carlo Mazzoleni, presidente della Camera di commercio – confermano l’innovatività delle imprese bergamasche. Si aprono ora nuove prospettive con l’introduzione del brevetto unitario e la Camera di commercio, in particolare tramite Bergamo Sviluppo, è attiva nell’offrire a tutti gli inventori le informazioni e l’assistenza necessarie per affiancarli anche su questa nuova via».

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